IL CIOCCOLATO FONDENTE PER DORMIRE BENE

 

 

In Messico, nel periodo della civiltà precolombiana, undici secoli prima di Cristo, vivevano diverse popolazioni guerriere  tra le quali gli Olmechi, i Zatopechi,  i Mixtechi, i Toltechi, ed altre. Furono gli Olmechi, tra  il 1200 ed il 1000 a.C. ad  utilizzare per primi  i semi dell’albero di cacao come una bevanda, oggi universalmente nota come cioccolata.
Secoli dopo furono i Maya a coltivare piante di cacao ed utilizzare i semi come vere e proprie monete, ma anche come simboli di tipo religioso ed il cui consumo era assolutamente vietato alla plebe perchè ad esclusivo uso  dei sovrani, della corte e di chi andava in guerra e quindi considerato un semidio per il suo coraggio.
E’ storicamente certo che Cristoforo Colombo dovette aspettare il 1502 per poter saggiare il cacao  e lo portò  “ad assaggiare” ai reali che lo avevano sponsorizzato per il suo viaggio per le “Indie”. Solo nella seconda metà del 1500 gli spagnoli diedero il nome di “chocolate” ad un miscuglio degli aztechi fatto per metà di acqua calda e per metà di cacao. Lo stesso nome dato dagli spagnoli derivava da un miscuglio tra la radice “chocol” (che significa caldo per i Maya) e “atl” (acqua per gli Aztechi).
La storia del cacao come albero è ancora più antica  della scoperta degli Olmechi, infatti in Brasile si sono trovate tracce di  quella pianta proprio nel Rio delle Amazzoni, risalenti a 6mila anni prima di Cristo.
La diffusione dei semi di cacao inizia ovviamente in Spagna  nel 1528 periodo in cui il condottiero Cortèz li porta in dono a Carlo V, il quale ne apprezza la qualità, differentemente da Re Ferdinando e dalla Regina Isabella, che non avevano gradito il regalo esotico di Cristoforo Colombo.
Per arrivare in Italia i semi di cacao impiegarono altri 75 anni e ciò  fu possibile in Piemonte perché un Savoia era sposato con la figlia di Filippo II, Re di Spagna. Anche in Italia Meridionale si  ebbe un’importante diffusione della bevanda derivata dal cacao anche perché in quella parte d’Italia regnavano gli spagnoli.
La diffusione in Europa fu lenta, perché dopo un secolo dall’introduzione nel nostro Paese arrivò in Francia e dopo altri cinquant’anni in Inghilterra.
Ovviamente nel corso degli anni sono venuti fuori tanti processi diversi di trattamento e nel 1826 si iniziò la produzione industriale con particolari macchine assemblate da Pierre Paul Caffarel, nel 1852 il torinese Michele Prochet inventò il cioccolato al gianduia ed Henry Nestlè nel 1875 il cioccolato al latte.
Nel 1879 Rudolph Lindt  creò il cioccolato fondente che è oggi all’attenzione del mondo scientifico per i suoi benefici effetti sulla salute dell’uomo e si dice anche sulla bellezza. A questo proposito è stato pubblicato sulla rivista “Nature” nel maggio scorso uno studio combinato delle Università di Edimburgo e di Cambridge in Gran Bretagna su come fare per trascorrere una notte tranquilla senza farmaci ipnoinduttori. Bisogna mangiare un pezzetto di cioccolato fondente perché ricco di magnesio, uno dei minerali fondamentali nel regolare i ritmi sonno-veglia. Naturalmente  i ricercatori d’Oltre Manica hanno utilizzato delle procedure  di biologia molecolare per stabilire l’importanza dal magnesio nel sistema immunitario e nel controllo della modalità di come le cellule si comportano nel ciclo naturale del giorno e della notte.
A questo punto sorge spontanea la domanda: perché non assumere alimenti ricchi di magnesio. Molti di questi sono gradevoli e graditi come il pesce, le banane, l’avocado, la frutta secca e le verdure a foglia, per cui sarebbe un gioco da ragazzi dormire tranquilli con questi altri prodotti. Invece sembra che basti  una piccola porzione (due quadratini) di cioccolato fondente per avere una rilevanza clinica tale da far dichiarare che l’orologio biologico interno al nostro organismo è veramente ben regolato.
Ci sono altri motivi per utilizzare il cioccolato fondente perché è un anti-ossidante contro le infiammazioni croniche ed i tumori, è alleato contro la fame nervosa e lo stress, contrasta la formazione della placca batterica, riduce il rischio di diabete, disturbi cerebrali e cardio-circolatori.
Nonostante contenga grassi saturi, il cioccolato fondente non accumula il colesterolo dannoso, perché il 36% dei grassi dei semi  del cacao sono mono o polinsaturi, come  l’acido oleico, che costituisce la percentuale più alta dell’olio di oliva.
Il cioccolato fondente possiede una grossa concentrazione di composti polifenolici  (flavanoli e proantocianine in particolare) che costituiscono gli antiossidanti, perché proteggono e riparano le cellule dall’ossidazione causata dai radicali liberi, molecole pericolose per l’organismo umano perché causa di malattie croniche e di cancro.
Il cioccolato in genere è ricco di minerali, infatti una barretta di cioccolato al latte di 40 grammi contiene il 5,2% della dose giornaliera raccomandata di ferro, mentre il cioccolato fondente nel contiene  il 6,9%, come anche il 12% di fabbisogno di magnesio, il 4,2% di potassio, il 5,3% di fosforo ed il 4,3% di zinco. Il cioccolato al latte  risulta superiore solo nel contenuto di calcio, che è il 7,6%, rispetto all’1,3% della preparazione di tipo fondente.
Poco prima del lavoro inglese, nel mondo scientifico si è discusso di utilizzare la cioccolata per dimagrire, in quanto contiene sostanze eccitanti come la caffeina e la teobromina.  Quest’ultima è un’alcaloide che abbassa la pressione arteriosa e possiede anche un’azione lipolitica, per cui oltre alla sua peculiarità di eccitante  è anche stimolatore del metabolismo ed è per questo che si è pensato al suo utilizzo come sostanza dimagrante.
In realtà, oltre a tante cose buone che può fare il cioccolato fondente, c’è anche quella molto utile nel migliorare l’umore.  A tal proposito si dice che si utilizza per mancanza di affetto, in realtà la cioccolata è ricca di triptofano, il noto aminoacido precursore della serotonina. Proprio la serotonina  è fondamentale per regolare il tono dell’umore, il sonno, l’appetito, e si usa anche nell’emicrania, nella depressione, nel disturbo bipolare e nell’ansia. In pratica, il cioccolato fondente ci aiuta a dormire bene, ma ci supporta anche quando abbiamo bisogno di migliorarci nella vita…. di relazione.
gianpaolopalumbo.ilponte@gmail.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: