ESISTE IL SEGRETO DELLA FELICITA’

 

Da sempre, in pratica da quando esiste, l’uomo – in relazione  al periodo storico – è alla ricerca di emozioni e di sensazioni che gli diano soddisfazioni e che lo rendano appagato. E’ alla continua ricerca di quello stato emotivo che viene chiamato felicità, gioia di vivere che permette al nostro organismo un’attivazione generalizzata. Le ripercussioni positive sono molte e riguardano le caratteristiche relative alla personalità dell’individuo, come la maggiore fiducia in se stesso, il controllo della propria persona e l’estroversione.      Il mondo occidentale ha sempre sottolineato che la vera civiltà è fondata sulla ragione e bisogna tenere a bada le emozioni che poi sono il sapore dell’esistenza o, se vogliamo, il colore. Ma il controllo delle emozioni non può essere totale ed a volte l’impeto ci porta a percorrere strade di cui successivamente ci si pente. Sono trascorsi pochi mesi da quando da queste colonne annunciammo la scoperta avvenuta in Olanda dei geni della felicità, trovati dai ricercatori dell’Università di Vrije in minuscoli frammenti di DNA. In quella occasione fu anche sottolineata l’importanza degli esiti della ricerca che riguardavano due varianti che si collegavano alla depressione ed alla nevrosi. Fino allo studio olandese si diceva che era il sistema limbico del nostro cervello la centrale chimica ed elettrica che dominava la psiche e gli sbalzi di umore.  Il sistema è detto “limbico”, che significa anello, ed è responsabile della gestione delle emozioni e di conseguenza della memoria, del comportamento dell’individuo e del suo apprendimento. L’anello limbico (interconnessione tra talamo, amigdala, ipotalamo ed ippocampo) influenza e domina il centro del pensiero ed  è responsabile delle funzioni della sopravvivenza: lotta, fuga, nutrizione e riproduzione, a cui si sono aggiunte nel tempo l’apprendimento e la memoria. Dopo la scoperta dei geni della felicità i ricercatori ne hanno scoperto il segreto, che non sono solo i soldi e le sproporzionate ricchezze, sono, invece, le attività rilassanti e creative (scrivere poesie o canzoni, cucinare secondo una nuova ricetta, lavorare a maglia o all’uncinetto, ecc, ecc). La dimostrazione ci viene da uno studio pubblicato la settimana scorsa su una rivista internazionale di psicologia da parte dell’Università di Otago in Nuova Zelanda. Otago è famosa per i suoi paesaggi, la squadra di rugby e per avere la più antica università della Nuova Zelanda. Proprio i ricercatori di quell’università hanno arruolato 658 studenti delle varie facoltà ed hanno richiesto loro la tenuta di un diario giornaliero delle attività svolte e del loro stato d’animo per 13 giorni di fila. Dopo una profonda analisi di tutti i diari si è riscontrato che i ragazzi provavano grande entusiasmo e  si comportavano in maniera positiva, più del solito nei giorni in cui si erano svolte un maggior numero di attività creative.    Precedentemente a questo studio gli studenti avevano partecipato ad un altro in cui si chiedevano informazioni precise sulle loro attività ludico/ricreative/creative e le loro risposte sono state messe in correlazione con lo studio che abbiamo riportato. Le attività più “diffuse” erano: la scrittura creativa (specie poesia e brevi racconti), per le donne lavorare a maglia o all’uncinetto, sperimentare nuove ricette. In entrambi i sessi era diffusa la voglia di dipingere e di disegnare, occuparsi di progettazione grafica e/o digitale e di performance in campo musicale, sia come compositori che esecutori, o anche come cantanti. In pratica  riportarono sul diario le sensazioni che li avevano appagati maggiormente, quindi positive, e che permettevano loro di trovarsi in una condizione di felicità e di gioia. Quindi è un sentire con maggiore intensità le sensazioni corporee positive e con minore intensità la fatica fisica, sentendosi nello stesso momento anche maggiormente consapevoli delle proprie capacità. All’attivazione generale dell’organismo si deve anche aggiungere che le persone felici sono più libere e spontanee, in relazione a se stessi ed a coloro i quali sono loro vicini.
gianpaolopalumbo.ilponte@gmail.com

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