ALFIERI, IL BAMBINO E L’ACQUA SPORCA!

A cura di Mario Barbarisi

Dal titolo sembrerebbe un romanzo ed invece è la realtà, fatti realmente accaduti nella provincia di Salerno nella cornice estiva del Comune di Capaccio Paestum, ma con inevitabili conseguenze che vanno ben oltre la città dei Templi, proprio perché luogo di attrazione per migliaia di turisti. Ma andiamo per ordine, come nel titolo. Alfieri (Francesco) è il sindaco di Capaccio dal 2019,classe (anno di nascita!) 1965, ed è anche presidente dell’Amministrazione provinciale, quella che un tempo, per intenderci, fu di Andria. Queste premesse sono utili, insieme alla dichiarata vicinanza di Alfieri all’attuale presidente della Regione, Vincenzo De Luca, per comprendere “l’onnipotenza terrena”, nel senso di possibilità, di cui Alfieri potrebbe disporre, potendo accedere lecitamente alla moltitudine di finanziamenti pubblici per realizzare numerose opere per la collettività, residenti e non residenti. Ed invece quest’anno Capaccio Paestum si è presentata meno curata del solito, con nessuna novità e miglioramento urbanistico. La favola del lungomare con la passeggiata sembra continuare, mentre solo per la frazione Laura è già da tempo realtà, tutto il resto può attendere, inclusa la Sicurezza stradale e la pubblica illuminazione. A questo punto chi legge si chiederà: “ma il bambino che c’entra?”. Giusta osservazione! L’infante c’entra nella vicenda perché ci consente di affrontare il tema della Sanità… che non c’è più, o quasi. Ad agosto un Consigliere comunale di Capaccio, in seduta, ha chiesto al Sindaco di relazionare in merito alla notizia della chiusura del PSAUT 118 di piazza Santini a Capaccio Scalo, vicino alla chiesa dedicata a San Vito. Alfieri, secondo quanto riportato, avrebbe fatto scena muta. Probabilmente perché non poteva certo smentire il Governatore, con un piano che di fatto sta smantellando l’intero sistema sanitario regionale. D’accordo, si dirà che non ci sono i soldi, ma la salute dei cittadini vale più o meno di 100 banchetti, sagre e manifestazioni ludiche varie finanziate con soldi pubblici? I cittadini la risposta la conoscono bene, taluni amministratori meno! Veniamo al dunque. Circa due settimane fa nel citato presidio del PSAUT 118 di Capaccio Paestum, grazie alla competenza e all’esperienza del medico di turno, il dottor Vincenzo Maiore, assistito dal valido personale presente nella struttura, ha partorito una giovane donna, colta improvvisamente da dolori e rottura delle acque. Non c’era tempo e, sopratutto, non c’erano strutture immediatamente raggiungibili. E così è nato il piccolo, grazie alle professionalità degli operatori medici e sanitari. Il PSAUT 118 in estate ha prestato servizio ininterrottamente, un gran lavoro specie nel mese di agosto, quando la popolazione decuplica. Eppure quel prezioso presidio è a rischio chiusura, sarebbe un grave errore, chiudere un centro di primo soccorso in una zona turistica densamente popolata. Ed infine c’è da spiegare il perché nel titolo “dell’acqua sporca”, precisiamo che non è l’acqua utilizzata per il parto, ma è proprio l’acqua del mare. Ad agosto l’acqua era sporca, putrida, maleodorante. Le Autorità interpellate si sono precipitate a dire attraverso i Media locali che i parametri rientravano nei limiti (?!?) di legge, mentre sventolava sul litorale la Bandiera blu 2023, solo alcuni Sindaci coraggiosi hanno emesso ordinanze che vietavano momentaneamente la balneazione! Peccato che almeno stavolta l’operazione cenere sotto il tappeto non sia riuscita per niente: migliaia di sarde e alici giacevano ogni giorno morte a riva mentre altre boccheggiavano in mare. L’Istituto zooprofilattico, grazie al direttore Antonio Limone, ha accertato le reali cause,confermando i sospetti. Altro che parametri di Legge. Quello che abbiamo raccontato in questo articolo rientra in una cornice, a comporre un quadro dal titolo “infinita tristezza e mediocrità”. Segno dei tempi!

-Templi di Paestum –
il percorso pedonale per non vedenti con asfalto –

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