LA GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE


54 A N N I DI M I S S I O N E A M A D A G A S C A R  E R E U N I O N

In occasione della Giornata Missionaria (24 ottobre) pubblichiamo il racconto di P. Enzo Sparavigna, missionario Redentorista, di origine irpine, che ripetcorre il cammino dei Padri a servizio della Chiesa e della Parola.


54 anni, non sono una manciata di secondi,non sono un giorno o un mese, né un anno, ma sono una vita spesa per la Missione, per portare la Luce del Vangelo, Cristo, Luce da Luce,nelle Tenebre del Mondo. “Voi siete la Luce del Mondo, andate ed annunziate la BUONA Novella :” DIO è Amore, Dio à Luce, Dio è Padre,Dio è Misericordia e non vuole la nostra dannazione ma la nostra Salvezza perché siamo suoi Figli e perché Egli è Amore, non si contenta di darci qualcosa ma ci dona se stesso:“Amare è donare ma sopratutto è Donare Se stesso” .
    Questa “Avventura Missionaria” è iniziata il 15 Ottobre del 1967,due anni dopo il Concilio Vaticano II,che aveva emesso un Documento Missionario ” AD GENTES “, che invitava ad andare “nelle periferie del Mondo”secondo l’invio-comandamento di Gesù che diceva : “Come il Padre manda Me, Io mando voi”. Andate,perché il mondo ha sete e bisogno di salvezza.      L’Avventura comicio’ a diventare realtà con l’imbarco su un aereo della SABENA a Fiumicino che ci porto’ (P.Luigi Pentangelo ed il sottoscritto) a Bruxel-Athène-Entebbe-Nairobi dove si attese l’arrivo de!l volo de l’AIR France per raggiungere Ivato – Antananarivo capitale del Madagascar. Era il 17 ottobre del 1967. Dopo qualche giorno raggiungemmo Diego-Suarez capitale del Nord, dove il Vescovo,sua Ecc.Mons.Albert Tsiahoana,ci affido’ la Parrocchia del Tanambao (che vuol dire Nuova città) dicendo: “Questa è la vostra zona di apostolato per sempre.” Ma non fu cosi perché,a causa delle sommosse popolari e moti studenteschi , il Vescovo ci invio’ in distretti rurali più pacifici e più vicini alla nostra vocazione redentorista, quali Vohemar, Ampanefena e Ambilobé.  Fu una grazia per noi, chiamati ad evangelizzare specialmente i più poveri, i più abbandonati e privi di soccorsi spirituali, coloro che non fanno Chiesa,i lontani,i messi da parte, i dimenticati. Inizio’ cosi’ il contatto reale con la povertà. Ed ecco le”Tournées dans la brousse” fatte quasi tutte a piedi,per raggiungere le piccole comunità cristiane della parrocchia che vivevano in mezzo ad un mondo pagano,lontane fino a 100 Km. dal centro,che si nutrivano solo della PAROLA di Dio e raramente dell’Eucaristia.        A contatto con loro apprendevamo il significato di esser poveri,a contentarsi del poco, vivere in case-Tugurio insieme con pulci,cimici e zanzare, e nello stesso tempo eravamo evangelizzati da loro che si privavano di tutto per allegerire le nostre sofferenze.
     Il Signore ha benedetto il nostro lungo lavoro inviandoci molte vocazioni, formati nelle nostre comunità di Mandroseza e Anjiro. Le numerose vocazioni ci hanno permesso poi di “sciamare” nella piccola isola della Réunion,dipartimento francese,verso la fine del 2010, con destinazione nella città di Saint-André e l’omonima parrocchia.Qui abbiamo trovato gente (Creola) molto accogliente e simpatica, “pronta a dare piuttosto che a ricevere”. In Italia non si registrano più vocazioni come nel passato e , quindi, la Chiesa, bisognosa di “manodopera” trova linfa nuova anche nei nostri Redentoristi Malgasci chiamati a “rimpinguare” le comunità italiane per seguitare l’annunzio del Vangelo, la “Copiosa apud Eum Redemptio” sopratutto nella Provincia Redentorista di Napoli che invio’ e dono’ i Padri Luigi Pentangelo e Vincenzo Sparavigna, i primi missionari nell’Isola Rossa,convinti,come diceva Bérule che “l’Uomo è un nulla capace di Dio”,il Dio vero, il Dio e Padre di Gesù Cristo.

          Padre Vincenzo Sparavigna CSSR

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