SPRECOPOLI- Rubrica a cura di Alfonso Santoli-IN CAMPANIA 5MILIONI DI EURO CONTESTATI A 44 MANAGER

Sprecopoli- rubrica a cura di Alfonso Santoli

La Corte dei Conti cita per danni, per complessivi 5 milioni di euro, 44 manager delle ASL e degli Ospedali della regione Campania.

La Guardia di Finanza di Nola, Comune alle porte di Napoli, ha rilevato spese anomale nel Bilancio della Regione dimostrando,tra l’altro, che quasi nessuna struttura sanitaria regionale applicava la legge 95/12 introdotta con l’obiettivo di “razionalizzare le risorse in ambito sanitario e di conseguire una riduzione della spesa per acquisto di beni e servizi”. La Procura contabile ha nominato un superconsulente,Mario Marlacco, esperto in materia di contabilità pubblica ed in quella sanitaria .E’ stato accertato che “le aziende non sono riuscite a ridurre i costi per i buoni pasto ai dipendenti, per il noleggio e il lavaggio della biancheria,dello smaltimento dei rifiuti,del portierato, del servizio ristorazione,sulla fornitura dei pasti caldi,sull’accalappiamento dei cani,sui servizi di mediazione culturale,ecc.”.

E’ stato accertato che 15 tra Aziende sanitarie e Ospedali hanno arrecato alle casse dello Stato un danno di circa 5 milioni di euro(pari a circa 10 miliardi delle vecchie lire).Nelle meticolose indagini sono state coinvolte le seguenti strutture della regione  Campania: l’Asl Napoli 3 Sud con oltre un milione e mezzo di danni erariali contestati, il San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno con 764mila euro,all’Asl e al Rummo di Benevento 500 mila euro, all’Ospedale dei Colli Aminei di Napoli 253mila euro,al Pascale di Napoli 170mila euro, al Moscati di Avellino 112mila euro, al Vanvitelli 430mila euro, all’Asl di Avellino 162mila euro, all’Asl di Napoli 2 Nord 252mila euro,all’Asl di Caserta 7 mila euro.
Il Procuratore generale della Corte dei Conti della Campania Michele Oricchio ha dichiarato:”Nonostante l’esistenza di un cogente obbligo di riduzione del 5% della spesa al fine di razionalizzare le risorse in ambito sanitario e di conseguire una riduzione dei costi per l’acquisto di beni e servizi,le strutture pubbliche non hanno provveduto ad adempiere puntualmente tale incombenza,producendo in tal modo un ingiustificato ed illegittimo aggravio di spese per le casse dell’ente regionale pari a 5 milioni di euro .Il contenimento delle spese – ha proseguito il procuratore Oricchio – ha subito un indicativo incremento solo dopo l’avvio delle attività istruttorie della Procura contabile…”.

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