AVELLINO-CON I 5STELLE CADE ANCHE LA ROCCAFORTE IRPINA. AD AVELLINO VINCENZO CIAMPI È SINDACO.

UNA VITTORIA A 5STELLE,AUGURI SINDACO CIAMPI.

 Editoriale Di Mario Barbarisi

La città di Avellino Domenica sera si è addormentata sotto un cielo stellato, anzi: pentastellato. Il ballottaggio tra PD e 5Stelle è finito come in pochi prevedevano e come in tanti ( la maggioranza) sognavano: con il cambiamento, con la vittoria di Vincenzo Ciampi, di professione Funzionario dell’Agenzia Delle Entrate. Al voto del ballottaggio la scelta era:da un lato la cordata degli uscenti, con qualche novità, dall’altra tutti volti nuovi.
Il ballottaggio è un po’ come il duello classico dei film western: ci si affronta direttamente, uno contro l’altro. I delusi al primo turno, almeno in parte, hanno cambiato idea. Al primo turno hanno appoggiato un candidato e successivamente hanno guardato a Ciampi con interesse. Certo amministrare non sarà facile, non solo per i numeri della maggioranza in Consiglio, ma perché la città di Avellino è in un evidente stato comatoso. Perché c’è stato il ribaltone? Pizza rappresentava, di fatto, la continuità del passato. E poi le ultimissime novità giudiziarie che hanno coinvolto i De Mita, anche se le stesse non hanno influenzato il voto in maniera decisiva, del resto è una vicenda delicata e ancora tutta da definire. A chi afferma che la Procura di Avellino ha emanato i provvedimenti restrittivi proprio alla vigilia del voto si deve rispondere con fiducia e rispetto delle Istituzioni dicendo che si tratta di una pura coincidenza, perché non è e non potrebbe essere diversamente. Sono altri i fattori che hanno spinto, invece, verso il cambiamento: le tante, le troppe occasioni sprecate dal Partito Democratico, che ha occupato posizioni di Governo centrale. La città poteva essere cambiata in meglio. È una lunga storia che risale agli anni “80, dopo il terremoto i danni maggiori li ha fatti sicuramente la politica! Lottizzazioni speciali e scelte disarticolate hanno ridotto progressivamente gli spazi del vivere sano di un piccolo capoluogo di provincia che ha perso ogni elemento a favore. Avellino oggi offre zero Servizi: manca tutto, perfino l’aria sana da respirare. Uno slogan triste: Avellino come la Coca Cola zero, è la città che ha zero zuccheri, manca il sapore, zero metri di pista ciclabile, zero parcheggi con striscia bianca al centro, zero ossigeno per respirare, zero spazi verdi curati, zero Servizi per gli anziani ….zero! La mancanza di spazi è talmente evidente che piazza Libertà da quando è stata inaugurata è diventata un insieme di campi di calcio, piste ciclabili, piste per pattinaggio….una sorta di parco giochi, dove tra l’altro i giochi sono rigorosamente vietati.
Con queste premesse, ora, provate a rispondere voi, cari lettori, alla domanda: chi poteva mai vincere? Ciampi o Pizza?
Risulta francamente incomprensibile il fatto che il Sindaco uscente Foti, nel congedarsi dal Palazzo non si sia limitato ai saluti, ma abbia fatto, invece, dichiarazioni sul futuro, rivolgendosi a chi sarebbe venuto dopo di lui, quasi a dare suggerimenti e indicazioni. Avrebbe fatto meglio a lasciare senza far rumore, visti i trascorsi sarebbe stato più decoroso, anche se le responsabilità non possono essere addebitate solo a Foti, c’era un Consiglio ed una maggioranza, quest’ultima si è ritrovata quasi interamente nelle liste di Pizza.
Il PD ha utilizzato nel peggiore dei modi il potere e il danaro e oggi che al Governo ci sono Lega e 5Stelle, e che quindi non c’è più potere per il PD sarà facile dedurre che scomparirà anche il danaro, che attraverso flussi abbondanti non è certamente finito nelle opere utili, ma in consulenze ristrette che hanno contribuito all’allontanamento di intere generazioni di giovani. In tanti sentendosi esclusi dal cerchio magico sono stati costretti ad emigrare per cercare altrove le Pari Opportunità. Per non parlare della pessima gestione negli Enti, dove i favoritismi e le ritorsioni hanno contribuito ad ingrossare il serbatoio di voti e di consensi dei 5Stelle, prima alle politiche del 4 Marzo e poi alle Amministrative. Una cosa su tutte deve essere chiara: il mancato superamento del primo turno, per Pizza e per tutti gli altri concorrenti, rappresenta già, di fatto, una inevitabile e sonora sconfitta. Erano ben sei le liste di appoggio al candidato del Centro sinistra, non erano poche se paragonate all’unica Lista dei 5Stelle! È finita al ballottaggio con un risultato netto: 59,54% contro il 40,44%.
Quanto alle ragioni dell’insuccesso di alcuni concorrenti, sconfitti al primo turno, parlano gli anni trascorsi. Sul Centrodestra hanno pesato divisioni interne e la mancanza di coesione tra le varie anime.Per Cipriano ha inciso anche la spinosa questione relativa alla gestione del Teatro, messa sotto accusa dal suo stesso Partito (ex), il PD. Ricordiamo che è tuttora in corso un’inchiesta della Magistratura. Per Preziosi Costantino parla il “monumento” chiamato Autostazione, a cui segue un parco mezzi quasi da rottamare, certamente da rinnovare. Bastava conservare i soldi dati come sponsor alla pallacanestro, e magari si poteva aggiungere anche altro. Le “pubblicità “ di Enti e Aziende limitano, di fatto,la libertà di stampa e di pensiero, certo il pensiero bisognerebbe comunque possederlo per poterlo esprimere, ma questo è un altro discorso. Bisognerebbe chiedere: quale coscienza critica, libera e non coinvolta da interessi particolari, ha avuto e saputo esprimere,in questi anni,la città e l’Irpinia? In questo caso si tratterebbe anche di entrare nei criteri adottati dagli stessi politici locali per scegliere i fedelissimi: Un vero disastro! Fino all’ultimo c’era chi attendeva una conversione dei Big, arrivando a sognare che in età matura ci si potesse ravvedere degli errori commessi rielaborando, resettando,il “sistema” marcio che loro stessi avevano costruito ed alimentato. Ed invece no! Ogni volta punto e a capo, si ricominciava, anzi si continuava.
Avere capacità e titoli accademici, aver dimostrato qualità non comuni sul piano professionale ed umano qui, ad Avellino ed in Irpinia, non è servito, e ancora oggi non serve! Ma il seme del cambiamento ha portato con se’, pian piano,un vento nuovo di speranza.
Hanno avuto ragione i 5Stelle in campagna elettorale  a proporre il cambiamento come alternativa; hanno sbagliato, invece, i grillini quando hanno chiesto agli elettori di scegliere tra loro e il passato. Non è questa la giusta visione, bisogna proporre un programma ed attuarlo: l’alternativa vera è nel fare, non solo nel presentare nomi e volti nuovi. Le vicende dello scandalo che ha coinvolto il vertice di ACEA a Roma lo hanno ampiamente dimostrato. Avellino e’ come incastonata nel Mezzogiorno di quel Paese che ha dato dal 4 di Marzo scorso la fiducia totale al Movimento, fino a regalare il primo capoluogo del Sud a 5Stelle. È giunta l’ora più difficile: quella di governare una città praticamente distrutta, ma che pur in fin di vita ha dimostrato di avere cittadini in grado di saper reagire. Visto il consumo, un vero e proprio spreco, delle prove di appello che i misericordiosi elettori hanno concesso negli anni trascorsi, sempre e solo alla stessa parte politica ,viene da citare alla lettera il pensiero di Winston Churchill:
“ Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare”.

 

Mario Barbarisi

 

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