CIBO CHE SI SPRECA: ADESSO DONARE SARÀ PIÙ FACILE

 

 

Al tema delle eccedenze alimentari – che valgono per il largo consumo (industria e distribuzione) circa 920 mila tonnellate all’anno sui 5,6 milioni di tonnellate di tutta la filiera agroalimentare, dai campi al consumatore, l’Associazione GREENACCORD  ha dedicato a Roma, nei giorni scorsi, nell’Aula Magna Augustinianum,  una interessante  Giornata di studi dal titolo: “Il cibo prodotto, apprezzato, consumato, condiviso e che  si butta via”, promossa in collaborazione con Arsial (Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio). Non è solo una questione di risparmio ed ottimizzazione delle risorse, lo spreco infatti produce gravissimi danni economici e ambientali, oltre
800 milioni di persone non sfamate e ben il 7% delle emissioni di gas serra mondiale prodotte con effetti devastanti sull’intero ecosistema.
Alla lotta allo spreco del cibo si aggiunge anche una recente legge entrata in vigore
da sole tre settimane.
E’ stata, infatti, approvata in via definitiva dal Senato il 19 agosto, la legge recante le Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi (legge Gadda, dal nome della prima firmataria), pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 30 agosto ed entrata in vigore lo scorso 14 settembre. A detta di molti operatori, la legge è il miglior esempio europeo al riguardo perché è basata “sugli incentivi e sulla valorizzazione delle buone pratiche”. La legge Gadda si inserisce, infatti, in un contesto internazionale nel quale la riduzione dello spreco degli alimenti costituisce un obiettivo sia a livello europeo (dimezzare entro il 2025 lo spreco alimentare ed entro il 2030 i rifiuti alimentari a livello di vendita al dettaglio e dei consumatori) sia a livello mondiale secondo l’Obiettivo di sviluppo sostenibile 12.3 dell’ONU (settembre 2015). In Italia, a partire dalla legge del “Buon Samaritano” del 2003, che aveva equiparato al consumatore finale le Onlus che effettuano a fini di beneficienza la distribuzione gratuita di prodotti alimentari agli indigenti, ci sono stati degli interventi legislativi che hanno regolamentato il complesso processo delle donazioni, lasciando però ampio spazio alle interpretazioni. Ora si giunge con la nuova legge a fare finalmente la dovuta chiarezza sulla questione dello spreco alimentare.
La legge Gadda prevede, in sintesi: un quadro regolamentare omogeneo in materia igienico-sanitaria, l’adozione di procedure standardizzate, l’eliminazione delle lungaggini burocratiche per gli adempimenti fiscali, l’incentivazione dei soggetti donatori e l’ampliamento della platea dei beneficiari. È costituita da 18 articoli, chiari, a comporre un testo armonico comprendente «tutto ciò che serve a chi vuole donare prodotti alimentari», come dichiarato da Vittore Mescia della Fondazione Banco Alimentare, la Onlus che, con le sue 21 sedi territoriali raccoglie circa 7milae500 tonnellate dalla grande distribuzione e 13mila tonnellate dalla produzione, senza contare le altre fonti di approvvigionamento come la giornata della Colletta alimentare che da sola “vale” 10mila tonnellate di cibo.
Mario Barbarisi

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