ALZATA DEL PANNETTO E LA FESTA DELLA VERGINE ASSUNTA

Ancora pochi giorni e poi il 26 di Luglio, giorno in cui la Chiesa festeggia Sant’Anna, ci sarà la tradizionale alzata del Pannetto, la preziosa stoffa che raffigura la madre di Maria e che viene posta in alto, nei pressi del Palazzo Vescovile di Avellino, all’inizio di Via Giuseppe Nappi, meglio nota come “lo stretto”.
Con l’alzata del Pannetto, alla presenza del Vescovo, Monsignor Francesco Marino e di tutte le autorità civili, militari e politiche, hanno inizio i festeggiamenti religiosi e civili che culmineranno nella festa e processione della Beata Vergine Assunta il giorno 15 di Agosto. Quest’anno ricorre il 50esimo anniversario dell’incoronazione della statua. Era il 14 Agosto del 1966 quando l’allora Vescovo Gioacchino Pedicini celebrò alla presenza di una moltitudine di fedeli l’Incoronazione della Vergine. Si tratta di un appuntamento molto atteso a cui gli avellinesi tengono molto. In tanti, emigrati per lavoro, rientrano per partecipare alla festa. Gesti di autentica fede e devozione che testimoniano l’attaccamento e la religiosità del popolo irpino.
La processione percorrerà anche quest’anno le principali strade della città per poi rientrare a sera inoltrata nella Cattedrale Santa Maria Assunta.
La devozione ed il culto degli avellinesi, tributati a Maria SS. Assunta in Cielo affondano le radici in un passato millenario, risalendo a quella tradizione mariana che già agli inizi del IV secolo godeva di una speciale liturgia presso la Chiesa di Antiochia. Infatti, essa arrivava da quella comunità paleocristiana orientale con Modestino da Antiochia, Patrono della città e della Diocesi di Avellino, insieme a Fiorentino e Flaviano. Ecco i motivi per cui la Cattedrale, sorta tra il 1153 ed il 1166 a ricordo della evangelizzazione antiochena veniva dedicata alla Vergine, venerata come l’Immacolata, ma anche e soprattutto quale gloriosa “Reina degli Angioli, in Cielo Assunta e Coronata”, come ci tramanda il De’ Franchi nella sua opera dal titolo: Avellino illustrata da’ Santi e da’ Santuari.
La statua, che verrà portata in processione, è opera di Nicola Fumo che, nel 1700, la realizzò in un unico pezzo di legno di tiglio cotto nell’olio; è sempre stata oggetto di culto e di festeggiamenti in occasione dell’Assunta, a cura del “magnifico governo della città”, come in proposito riferisce lo storico Sarro, durante i quali, accanto alla solennità delle manifestazioni di fede, apparivano i segni del culto esteriore che, in ogni epoca, desiderano testimoniare il carattere popolare e il profondo rapporto devozionale tra la cittadinanza e la sua Celeste Protettrice.

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