L’ANTIPOLITICA, “Cambiare il verso alla Politica”

 

 

Ho letto, in questi giorni, i risultati di un sondaggio elettorale che vede i 5Stelle in vantaggio sul Partito Democratico, sia per le preferenze accordate al Movimento in caso di elezioni politiche sia per il gradimento, come leader, a favore dell’on. Di Maio rispetto a Renzi.
La cosa che mi stupisce, però, è la definizione che i commentatori danno del fenomeno 5Stelle: una “forza antipolitica” che raccoglie il voto di protesta.
Ora, che il M5S piaccia a molti cittadini che vogliono esprimere il loro dissenso nei confronti dei partiti politici e dei loro leaders è un fatto conclamato. Non è altrettanto vero che essi rappresentino la cosiddetta “antipolitica”! Perché, per fare una tale affermazione dovremmo prima di tutto metterci d’accordo sulla definizione di politica!
Mi chiedo: la politica è, forse, quella scienza che permette ai suoi esponenti di tradire costantemente  le promesse fatte agli elettori? Ed ancora: la politica è quella vocazione per cui ci si candida per ottenere privilegi, indennizzi e vitalizi, mentre i cittadini sono vessati da leggi che li riducono in povertà ? Ed infine: il ruolo della  politica  è quello di organizzare e gestire i beni comuni come se fossero propri,  distribuendoli tra amici e clienti o trafficando (nelle modalità illecite sempre più spesso punite dalla Magistratura) per arricchirsi ogni volta che si spendono pubbliche risorse?
Ecco, la vera “antipolitica” sono proprio coloro che vivono il proprio rapporto con la più alta e bella virtù che l’Uomo possa esercitare secondo gli schemi cui ho appena fatto cenno! Sono essi gli autentici interpreti dell’antipolitica: quelli che da trenta o quaranta anni sono dediti a questi metodi di gestione della cosa pubblica; quelli che hanno vissuto la propria vita, “senza arte né parte” se non la professione di politico; quelli che pur bocciati dagli elettori sono sempre pronti a ricandidarsi; quelli che hanno creato un sistema di gestione del potere che riesce a garantire, in cambio di favori, il sostegno di coloro che ne hanno beneficiato!
Guardiamoci attorno, a partire dalla nostra provincia, e troveremo una ricca “fauna” di questa specie di personaggi politici! Sono costoro la vera antipolitica: non i giovani, sprovveduti ma coraggiosi, che credono di poter cambiare l’Italia seguendo le follie di un comico o i progetti di un visionario come Casaleggio!
A pensarci bene, dovremmo essere  grati a costoro, per il sogno che stanno inseguendo e per il progetto che vorrebbero realizzare! Se milioni di italiani votando per il Movimento, non disertano le urne o non si lasciano allettare da ideologie estremiste ed antidemocratiche (in altre parole fasciste), rincorrendo idee razziste o xenofobe,  dovremmo esserne ben lieti. Perché i 5Stelle hanno avuto il coraggio di candidarsi alla guida del Paese (ed a quella dei Comuni e delle Regioni) seguendo le regole della democrazia costituzionale!
Quanto mi fanno arrabbiare quegli elettori (o simpatizzanti) dei partiti tradizionali, che vivono ai margini della politica perché sono stati “espulsi” dai loro stessi amici (perché ne potevano ostacolare i disegni di occupazione del potere); che sono ben consapevoli degli abusi commessi dalla mala politica; che sono frustrati per la propria incapacità di cambiare i partiti “dall’interno” e che, tuttavia, storcono il naso e si ergono a censori  rispetto alle ingenuità dei 5Stelle! Essi sanno bene che il Movimento non è l’antipolitica: ne è solo l’effetto, la manifestazione più eclatante, forse una “risposta disperata” di tanti cittadini traditi, ma non riescono ancora a fidarsi di loro. Continuano a criticare i loro ex amici, politicanti di mestiere, ma non hanno il coraggio di andare oltre!
Anni fa,  apprezzai molto la lucida analisi che l’on. Barca fece della crisi della politica e dei partiti. Uno studio offerto alla discussione della parte più  intelligente del suo partito (il PD) per sollecitarli a fare qualcosa per “cambiare il verso” alla Politica.
La riflessione di Barca  pose l’accento sul “vero cancro” della partitocrazia: “partiti Stato-centrici ed una macchina dello Stato arcaica, con elites che li governano e vanno d’accordo  sostenendosi reciprocamente e producendo un equilibrio perverso di sottosviluppo: una specie di fratellanza siamese che porta al catoblepismo….” che si concretizza nel “perseguimento del bene particolare, anziché del bene pubblico”, in modo che “i partiti, anziché  essere controllati dai cittadini che ne fanno parte, finiscono per controllare sé stessi esercitando un controllo sullo Stato che è, a sua volta, a loro essenziale”!
Quante verità e quante belle proposte, tradite proprio da quelli che le avevano, a parole, apprezzate! A rileggere bene le affermazioni dell’inascoltato esponente del PD, nel suo manifesto per “Un Partito nuovo per il buon governo”, esse riproducono esattamente le ragioni per le quali è nato, sta crescendo e, probabilmente, vincerà il Movimento 5Stelle.
Perché i penta stellati vogliono che la Politica torni ad essere un “servizio” a favore dei cittadini (si definiscono lavoratori “dipendenti” dai cittadini): in nome dei quali essi vogliono “esercitare il controllo sullo Stato e sui suoi organi”; perché credono in un impegno “a termine” (e non in una carriera a vita); perché vogliono la tutela degli ultimi, degli esclusi, degli scartati e non dei ricchi e potenti che dominano la vita sociale ed economica del nostro Paese!
Certo, si tratta di idee semplici e quasi scontate per una politica “buona”. Avrebbero potuto realizzarle gli uomini, intelligenti e preparati, che hanno “studiato” alle scuole di partito. Ma essi sono alle prese con i sogni di carriera, pensano ai posti di potere da occupare o alle indennità da ricevere in cambio (mentre gli “stupidi grillini” hanno addirittura deciso di rinunciare ad una parte degli indennizzi a favore della comunità). Purtroppo, quelli saranno, per sempre, gli allievi preferiti di quei “cattivi” maestri, che hanno distrutto la Politica e sono i veri testimoni dell’antipolitica: quella che gli italiani stanno imparando, finalmente, a punire!

michelecriscuoli.ilponte@gmail.com

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