IL FANTASMA DEL TEATRO CARLO GESUALDO

di Mario Barbarisi
Mesi fa avevamo evidenziato presunte “strane manovre” nella gestione del Teatro della Città. Ci eravamo esposti fino al punto di chiedere pubblicamente chiarezza. Non ci aspettavamo né solidarietà né condivisione, sapevamo che la chiarezza riguardava, tra l’altro, l’assegnazione dei contributi dati anche alla Stampa,  con i relativi conferimenti pubblicitari.
Qualcuno ha voluto proteggere l’attuale gestione sostenendo che il Teatro di Avellino andava difeso perché rappresenta una delle poche realtà positive sul territorio. Nessuno ha mai messo in dubbio il Teatro e la sua azione qualificatrice sul piano culturale, ma la gestione sì! Ad oggi i dubbi restano. Ed è inutile parlare, a nostro avviso, di processo o di attacco politico perché se non esistessero “stranezze” nell’amministrazione della struttura allora chi è stato oggetto dei rilievi dalla vicenda ne sarebbe uscito subito, più forte e a testa alta.Purtroppo le cose accadute sembrano, invece, indicare altro: dei funzionari del Comune di Avellino non hanno condiviso alcune delle voci di bilancio e la Procura della Repubblica, nel frattempo, sta indagando.
Sembrerebbe che i conti non tornano!
Alla luce anche della recente inchiesta su ACS       (Avellino Città Servizi) c’è davvero bisogno che le figure, ovunque coinvolte, “cambino aria”, perché la città degli onesti ha bisogno di         respirare aria nuova e pulita.
Un tempo molto lontano ad Avellino bastava il solo dubbio per convicere le persone a fare un passo indietro, oggi rischia di essere insufficiente anche la certezza!

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