GLI INTEGRATORI: UN FALSO MITO?

 

 

Stiamo vivendo un periodo  in cui sempre più spesso e sempre in maggior quantità vengono immessi sul mercato (mercato nel vero senso della parola) nuovi prodotti che vengono etichettati con il nome generico  di integratori o integratori alimentari. Ovviamente le case produttrici riferiscono mirabilie sulla loro efficacia che è sempre super garantita, quando in realtà poche o nessuna sono le sperimentazioni sull’uomo che possano risultare a favore del prodotto. Tutti  sono venduti come  naturali o naturalissimi e pochissimi che derivino dalla sintesi chimica. Tutti fanno tutto e fanno benissimo quando chiamati a risolvere le carenze di una vitamina, di un gruppo di aminoacidi e via di questo passo. In realtà l’integratore, in senso lato, non ha nulla di magico e di risolutivo al 100%, soprattutto nel campo della farmacologia dello sport, dove per vincere ci vogliono le doti, l’abnegazione, l’allenamento continuo, l’alimentazione, ecc, ecc.  L’integrazione è quella che il medico ordina per la mancanza e la diminuzione nell’uomo di una precisa situazione di deficit di un determinato elemento, e solo per questo motivo. Una dieta equilibrata e varia basta da sola a garantire  un organismo  in piena salute ed a mantenere una buona efficienza fisica e psichica. Per quanto riguarda gli atleti professionisti il discorso è molto diverso perché essi, oltre alla corretta alimentazione, debbono riequilibrare la grande quantità di energia che spendono negli allenamenti che si fanno sempre più numerosi e sempre più duri. Poi ci sono problemi legati al recupero dopo un infortunio che può essere veramente debilitante, oltre a quelli legati ad una particolare disciplina sportiva; per non parlare poi delle competizioni vere e proprie. Citiamo a questo riguardo sempre l’esempio dei tennisti professionisti che, quando giocano sotto il solleone per quasi tre ore, perdono oltre quattro chili di peso, pur bevendo  tantissimo ed ingerendo del sale che notoriamente trattiene i liquidi. L’esempio del tennista fa capire il perché questi atleti assumano grosse quantità di sali minerali e vitamine, e non si capisce perché lo facciano coloro i quali sostengono un po’ di palestra tre volte la settimana o corrono a passo cadenzato intorno alla propria abitazione prima di andare in ufficio. Non è che facciano male ad andare ad allenarsi nella corsa o negli esercizi, fanno male a reintegrare presunte “gravi” perdite di cosa non si capisce. La vitalità si può acquisire anche con il giusto movimento, nel senso dell’attività fisica, ma non certo grazie agli integratori. Il doping è una cosa ma il benessere è tutt’altro. Il doping può costituire la scorciatoia per una performance, per una vittoria, ma integratori magici non sono stati ancora inventati. Gli studi scientifici non sono assolutamente falsi per quanto riguarda gli integratori, ma non sono validati, anche perché non sono farmaci e non debbono passare attraverso le maglie strette di controlli prima a livello europeo e poi ministeriale in Italia (leggi AIFA), come i farmaci in quanto tali. Se poi la provenienza è dagli Stati Uniti i controlli sono terribili perché esiste un organismo che è in piedi per fare solo questo. Ripete autonomamente  gli stessi esperimenti presentati come documentazione  dalle case farmaceutiche (FDA)  prima di dare qualsiasi autorizzazione all’utilizzo nell’uomo e quindi alla vendita in commercio. A proposito di autorizzazione, va anche detto che  gli integratori non hanno bisogno di questi controlli perché…. non curano le malattie, anche se esistono farmaci che derivano direttamente dalla natura e sono validati e venduti come nutraceutici. A riguardo sottolineiamo  la bontà come antinfiammatori degli estratti di ananas e di incenso.  Cosa diversa è assumere integratori come sostitutivi del pasto per seguire una  dieta dimagrante o per mantenere il peso corporeo entro determinati limiti, per esempio per i ballerini classici o per atleti che gareggiano con un limite per categorie di peso. Integratori di questo genere devono contenere razioni giornaliere di principi nutritivi che sono utili a sostituire le sostanze non assunte attraverso il cibo.  Utili possono rivelarsi anche gli integratori vitaminici e solo vitamici per coloro i quali presentano un ben distinto deficit di apporto o di sintesi di una vitamina particolare. In questo caso ci troviamo di fronte ad una vera e propria somministrazione terapeutica necessaria per la vita di un individuo. Esistono poi integratori di sole proteine sia per gli sportivi che per coloro i quali hanno bisogno di un supplemento in tal senso, come si utilizzano prodotti a base di sali minerali per gli atleti  che si cimentano in sport con ampia sudorazione  e conseguente perdita, come il classico esempio dei tennisti che abbiamo prima citato. Per quanto riguarda il ricorso ad integratori a base di carboidrati, abbiamo sempre “prescritto” e fatto fare ricorso a sostanze quanto più naturali possibili: i dolci, i biscotti, le patate, il pane o i panini, la marmellata, ecc. Abbiamo incentrato questo nostro intervento sull’utilità o meno degli integratori. La nostra risposta è che in alcune circostanze ed in alcune situazioni particolari di carenza essi risultano essere veramente positivi ed anche utili, però da qui a parlare di soluzioni che hanno del miracoloso proprio no, e soprattutto inutile è il discorso di aumentarne il dosaggio, dato  che mancano le…. controindicazioni. Dimenticavamo: purtroppo anche  gli integratori hanno un costo, che non è da poco. Di  contro, come i danni,  i benefici non sono certi sempre.
gianpaolopalumbo.ilponte@gmail.com

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