Politica e Comunicazione

 

 

Qualche giorno fa ho avuto occasione di incontrare un amico che non vedevo da tempo. Oggi è un esponente di spicco del Movimento 5 Stelle, perciò ho gradito la lunga chiacchierata, fatta per capire meglio quello che si muove (che si dice e che si pensa) all’interno di una forza politica ancora poco conosciuta (non solo agli addetti ai lavori).
Mi ha colpito, tra le cose che ha detto, una sua valutazione: “Forse non ce ne rendiamo conto, ma stiamo rinunciando al diritto di voto. Hanno abolito il Senato e le Province ed al Parlamento voteremo con liste quasi bloccate. Stanno decretando la morte della democrazia rappresentativa! Noi 5Stelle, che dovremmo essere contenti perché auspichiamo la democrazia partecipativa, siamo preoccupati perché si rischia una deriva autoritaria!”.
Ho provato a contraddirlo, ricordando la loro difficoltà a concretizzare il sogno della partecipazione “dal basso” alla vita politica; mi sono permesso di evidenziare i limiti della comunicazione a mezzo Web ed il loro scarso radicamento sul territorio, specialmente nelle nostre comunità.
Le sue risposte sono state pronte e, per certi versi, convincenti. Rispetto all’accusa della scarsa partecipazione nella designazione dei candidati, mi ha ricordato che i partiti fanno molto peggio: si riuniscono nelle segrete stanze e scelgono le persone solo tra quelle funzionali ai loro disegni di occupazione del potere. Ha segnalato che essi sono per un impegno politico inteso come servizio, quasi gratuito ed a termine, con il limite dei due mandati ed ha evidenziato che sono capaci di rinunciare a quei candidati, anche se portatori di ampi consensi personali, ove non garantiscano una limpidezza di comportamenti presenti e passati!
Mi ha raccontato, poi, le denunce e le proposte fatte dal Movimento per le nostre comunità. Pur se ha dovuto ammettere che è molto difficile scuotere le coscienze dei nostri concittadini, abituati da tempo a considerare la politica quasi esclusivamente in funzione dei propri bisogni immediati! E quando gli ho ricordato che certe proposte sono sconosciute alla stragrande maggioranza ha subito chiesto il mio account in Facebook e mi ha parlato dei gazebo nelle piazze della nostra Irpinia per ascoltare i bisogni dei cittadini e per segnalare le proposte del Movimento!
Dopo quest’incontro (che non ha fugato tutti i miei dubbi) e dopo aver letto il messaggio del Santo Padre per la 50^ Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, mi sono chiesto cosa possiamo fare, noi che siamo strumento della comunicazione, anche rispetto allo sforzo di questi giovani, sognatori di una politica diversa.
Ho scelto di riportare qualche stralcio del messaggio di Papa Francesco per riflettere sulle sollecitazioni che fa a tutti i comunicatori, anche a quelli che hanno venduto l’anima al potere ed al tornaconto personale: “La comunicazione ha il potere di creare ponti, di favorire l’incontro e l’inclusione, arricchendo così la società. E’ auspicabile che anche il linguaggio della politica si lasci ispirare dalla Misericordia, che nulla da mai per perduto! Ci vuole coraggio per orientare le persone verso processi di riconciliazione”.
Per questo, va evitato ogni peccato di omissione verso il nostro dovere di creare ponti tra mondi contrapposti, anche nella vita politica. Perciò, dobbiamo rifiutare la tentazione di “alimentare le fiamme della sfiducia, della paura e dell’odio”, per riscoprire il coraggio cristiano finalizzato alla riconciliazione anche della politica, (persino di quella “brutta”), con il Bene Comune! E non dovremmo arrenderci facilmente, anche rispetto ai rifiuti ricevuti o ai tentativi di strumentalizzazione da parte dei più furbi.
Certo, non dobbiamo rinunciare ad “ammonire chi sbaglia, denunciando la cattiveria e l’ingiustizia di certi comportamenti” ma, soprattutto, dovremmo sapere ascoltare. Che è una cosa assolutamente non facile: “Ascoltare significa prestare attenzione, avere desiderio di comprendere, di dare valore, rispettare, custodire la parola altrui.. saper ascoltare è una grazia immensa, è un dono che bisogna invocare per poi esercitarsi a praticarlo” (cfr messaggio citato).
Qual è, in fondo, la nostra più grande ambizione, il nostro sogno nemmeno tanto nascosto? Quello di rendere facilmente ri-conoscibili coloro che operano in politica con animo sincero ed onesto nell’interesse del bene di tutti! Perciò, il nostro impegno dovrà essere orientato ad aiutarli nell’“ascolto” dei bisogni e dei problemi dei cittadini: rispettando la Verità, senza aver paura del nuovo e senza nascondere la testa nella sabbia, per non dispiacere a qualcuno!
Sempre il Santo Padre, nel Suo messaggio, ci ripropone il Vangelo di Giovanni: “La verità vi farà liberi”! E’ lo stesso motto (Et Veritas liberavit vos) che campeggia nella nostra testata, lo scegliemmo, sette anni fa, quando avviammo il nuovo corso del giornale! E’ un impegno serio, importante, che a volte non ci fa star tranquilli con la testa e con il cuore, consapevoli che “solo parole pronunciate con amore ed accompagnate da mitezza e misericordia toccano i cuori dei peccatori”!
Dovremmo impegnarci ad usarle “meglio” le parole, anche nei confronti dei politici e della politica. Forse è questa l’opera di Misericordia spirituale più difficile che quest’Anno Santo impone al nostro modesto servizio!

michelecriscuoli.ilponte@gmail.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: