MATTEO RENZI SI DIMETTERA’?

MATTEO RENZI  SI DIMETTERA’?

 

Matteo Renzi è il terzo presidente del Consiglio della Repubblica italiana non eletto dal popolo.

Succede a Mario Monti e ad Enrico letta, tutti nominati! E pensare che la Costituzione italiana, quando non ci sono i numeri di un governo legittimo,  prevede nuove elezioni, come si addice ad una normale e sana democrazia. Del resto l’articolo  60  della Costituzione recita: “La  Camera  dei deputati  e  il Senato della Repubblica sono eletti per cinque anni. La  durata  di ciascuna Camera non può essere prorogata se non per legge e soltanto in caso di guerra.” Ma allora perché la nomina? E perché nessuno ne parla. Le decisioni che prende Renzi sono in nome del popolo italiano?

Diceva Ennio Flaiano che in Italia non c’è nulla di più definitivo del provvisorio. Ed è così che governicchi, che dovevano essere di transizione, diventano “quasi” stabili. Perché l’Unione europea non effettua richiami per l’inosservanza delle regole democratiche in Italia? Tutte le nomine sopracitate sono il frutto di scelte operate da l’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Un ex PCI, apparentemente democratico, e sempre in apparenza ligio al dovere e fedele alla Repubblica. E’ solo apparenza, appunto! Quando era un parlamentare europeo venne intervistato da una televisione tedesca, il giornalista chiedeva conto dei rimborsi dei biglietti aerei e anche di qualche assenza di troppo. Quello che in seguito alcuni chiamarono non a caso Re Giorgio, reagì in malo modo ed il video venne censurato, proprio come non si fa in una democrazia. La sanità italiana è soggetta a continui tagli ai finanziamenti, i cittadini sono costretti a pagarsi quasi per intero le prestazioni, mentre i parlamentari hanno tutto pagato, assicurazione inclusa per i propri familiari.

E’ questo uno dei motivi alla base di tanta “resistenza” al parlamento? I privilegi? Peccato che l’opportunità di far parte del Parlamento sia una possibilità che al momento esclude persone colte ed incensurate: oltre la metà del parlamento è composta da cittadini che hanno avuto problemi con la giustizia, l’altra metà da persone che hanno studiato poco. Che speranza ha un Paese così rappresentato? Dovremmo chiederlo al prossimo nominato!

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