SENZA PACE NON HA SENSO IL GIORNO DEL RICORDO

di Mario Barbarisi

In questi giorni c’è un gran dibattito sulla celebrazione del giorno della memoria, per ricordare l’olocausto. Quanto sta accadendo in medioriente è sotto gli occhi di tutti:Israele ha reagito agli attacchi di Hamas, lo scorso ottobre, in maniera sproporzionata, assediando la Striscia di Gaza, colpendo ospedali ed una popolazione inerme, costretta a lasciare le abitazioni per migrare verso il sud di Gaza. Il bilancio delle vittime civili aumenta di ora in ora, mentre scrivo siamo a circa 26mila. Una cifra impressionante, non sono né militari, né militanti quelli deceduti, ma uomini, anziani, donne e bambini. Una violenza che ricorda da vicino l’olocausto. Per queste ragioni non si comprende perché un popolo che ha tanto sofferto la guerra e la persecuzione riproponga le stesse ferite ad altri simili. La Terra è di tutti, i confini e le distinzioni le ha create l’uomo. Dopo le parole di Papa Francesco, che ha invocato la pace, in medioriente e in Ucraina, si aggiungono le parole del capo dello Stato, Sergio Mattarella, il quale ha chiesto di cessare le ostilità e di concedere la soluzione di due Stati riconosciuti, Israele e Palestina. Soluzione inaccettabile per Netanyahu. Una chiusura che apre le porte a tragiche conseguenze: l’allargamento del conflitto, la reazione dell’Iran, e una crescente “antipatia” verso Israele. Di questo passo il futuro non ci riserverà grandi speranze di pace sul pianeta. Così mentre si discute di emergenza climatica e di buone prassi c’è il rischio di una guerra nucleare che potrebbe cancellare ogni forma di vita, in nome di un malsano e folle egoismo. Chiudo questa riflessione pubblicando la preghiera scritta e letta dal collega giornalista Mauro Banchini, all’altare della chiesa di san Francesco a Siena, in occasione del Forum di Greenaccord svoltosi nello scorso mese di dicembre.

“Quella che noi, nel tuo nome, chiamiamo Terra Santa e che è “santa” anche per tanti altri nostri fratelli e sorelle, è oggi attraversata dalla violenza.

Non è, come sai bene, una novità. Solo tu puoi dare una mano affinché finalmente, quaggiù, si comprenda che ingiustizia e odio generano solo rancore e sempre, soltanto, nuova violenza. E nuova ingiustizia.

Basterebbe poco per capirlo!

Dacci una mano Tu affinché il tempo degli aratri sconfigga presto, lì e ovunque, il tempo delle armi. Noi ti preghiamo.”

(Autore della Preghiera Mauro Banchini)

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