PNRR-ADDIO PROGETTI, NEI COMUNI MANCA IL PERSONALE.

Gli uffici comunali in 12 anni hanno perso il 23,2% del personale. I più penalizzati sono gli enti del Sud.

Secondo l’ultima analisi del conto annuale della Ragioneria generale dello Stato – Igop del 2018 in un apposito studio conferma i timori dei sindaci del Sud: “In vista del Pnrr mancano le risorse umane per realizzare i progetti milionari. “Negli ultimi 12 anni,secondo il report, il personale in servizio ha subìto una progressiva e sensibile riduzione di unità. Se infatti nel 2007 il personale era di 479.233 unità,nel 2018 il valore si riduce del 23,2%. Le riduzioni più importanti sono quelle rilevate tra il 2011 e 2012,tra il 2014 e il 2015 e nell’ultimo biennio di 13mila unità, nel terzo di oltre 15mila unità. La carenza del personale riguarda tutta Italia,ma i problemi più gravi si registrano nel Sud. “A parità di popolazione nei Comuni:in quelli della Puglia lavorano 15.332 dipendenti, in Piemonte 25.730,in Emilia Romagna sono in servizio 26.786 lavoratori,in Veneto 24.519,in Toscana 23.933. La Campania che conta 5,8milioni di residenti ha soltanto 29.106 dipendenti,poco più della Toscana che ha 3,7 milioni di abitanti. Il record dei dipendenti rispetto agli abitanti spetta alla Valle d’Aosta con 10,1 impiegati ogni mille residenti,mentre in Campania il rapporto scende al 5,05. In complesso nelle amministrazioni più grandi ci sono 9 dipendenti ogni mille residenti,mentre nei Comuni con 2mila residenti si attesta a poco meno di 8 dipendenti comunali ogni mille residenti. E nei Comuni di medie dimensioni,con una popolazione compresa tra i 5mila e i 19.999 abitanti si rilevano,invece,i valori più bassi dell’indicatore (poco meno si 5 dipendenti ogni mille cittadini)”. Il neo sindaco di Napoli,Gaetano Manfredi ha dichiarato:”Prima di mettere in moto la macchina amministrativa del Comune di Napoli occorrono urgentemente altri mille dipendenti. Con questo organico,ha proseguito,non sarà agevole approntare anche i progetti del Pnrr”. In precedenza c’è stata la protesta di 500 sindaci della Rete Ricovery Sud “Senza armi,né soldati – hanno proseguito – non si combattono guerre.Nelle piante organiche municipali  del Sud il personale continua ad arrivare col contagocce:non si riparano così facilmente i danni decennali di politiche federaliste e di austerity che hanno svuotato proprio gli apparati burocratici meridionali  più in difficoltà. Un piano corposo di assunzioni nelle pubbliche amministrazioni del Mezzogiorno è un investimento sullo sviluppo dell’intera nazione”, Il messaggio del governo nazionale ai Comuni sui quali conta per la realizzazione dei progetti. I Sindaci di Recovery:” Molti enti si stanno organizzando per fornire ai Comuni il supporto progettuale di cui necessitano,tante altre città si stanno dando da fare autonomamente. E anche il governo dopo il flop dei 2.800 progettisti,sta correndo ai ripari mettendo a disposizione altri fondi. Ma è ancora troppo poco.Non chiediamo sussidi,non chiediamo assistenzialismo,chiediamo tecnici e altre figure professionali che lavorino per creare valore aggiunto nei nostri territori,per consentire alle imprese di insediarsi,per rigenerare città e natura in modo da creare posti di lavoro”.

Alfonso Santoli

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