PANDEMIA, A VENETO ED EMILIA VANNO I SUPER RIMBORSI

Le Regioni per contrastare la pandemia, nel 2020, hanno speso 1,65 miliardi  – All’Emilia ed al Veneto i super rimborsi

Nel 2020 le Regioni, per contrastare la pandemia Covid, hanno speso 1,65 miliardi per “l’acquisto di dispositivi di protezione ed altri beni sanitari inerenti l’emergenza”.Un terzo di questa somma è stata spesa da due regioni: Emilia Romagna 326.161.086 euro e Veneto 230.579.161 euro, come risulta da un documento “allegato al protocollo n. 11747 del 2021” del Ministero dell’Economia con il quale viene riconosciuto dal governo nazionale il rimborso alle regioni per un miliardo di euro, “suddiviso in proporzione alla spesa che è stata rendicontata direttamente dalle Regioni come viene evidenziata dal documento ministeriale. “Dalla tabella allegata si deduce che la Lombardia, pur essendo stata la regione più martoriata tra marzo e maggio,sino ad aprile, ha rendicontato costi per 124.679.286 milioni,l’Emilia Romagna 175.163.837 milioni,il Veneto 136.461.865 milioni,segue poi il Lazio con 103.820.350 milioni,poi la Toscana con 85.750.926 milioni,Piemonte 75.602.300 milioni. Le Regioni del Sud sono in fondo alla classifica di spesa: Puglia 33.127.786 milioni,Campania 75.178.021 milioni, Calabria 7 milioni 837.069 milioni,Basilicata 5.474.102 milioni.

Le Regioni, successivamente, hanno rendicontato altri costi sostenuti sino alla fine di aprile del 2020. Come al solito ” le terre” del Nord hanno fatto la parte del leone, aumentando la propria spesa del 3,74% rispetto al 2019,quelle del Centro del 5,78%,quelle del Mezzogiorno del 2,41%. Delle 83.180 assunzioni fatte negli ospedali, tra medici,infermieri e personale vario 38.942, circa la metà sono del Nord:15.992del Centro e 18.970 al Sud . La notizia si legge dal “Rapporto 2021 sul coordinamento della finanza pubblica” della Magistratura contabile. “Il Mezzogiorno vede che il divario tra Nord e Sud aumenta,anziché ridursi”.Infine,secondo la Corte dei Conti, “il sistema sanitario italiano,nonostante le difficoltà incontrate, ha retto all’impatto della crisi che dal marzo 2020 ha interessato il nostro Paese. Ciò ha comportato costi considerevoli,non solo di natura finanziaria,che richiedono un’attenzione dedicata, nell’anno appena passato, a questo settore così fondamentale, affinché, per il benessere dei cittadini non si riducano i finanziamenti. E’ ancora presto per fare un bilancio di quale eredità la pandemia finirà per lasciarci. La crisi non si è ancora conclusa e,soprattutto,non è ancora chiaro a quali adattamenti e a quali costi i nostri sistemi regionali saranno sottoposti in un periodo non breve di “convivenza” con il virus”.

Alfonso Santoli.

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