METEORITE CADUTO IN IRPINIA E IN MOLISE

A cura di Mario Barbarisi

Un meteorite è caduto in Irpinia la sera del 15 marzo scorso, avvistato da una pattuglia dell’Arma dei Carabinieri che in quel momento prestava Servizio nel territorio del Comune di Monteforte irpino. Probabilmente si tratta dello stesso avvistamento riportato dall’agenzia ANSA del corpo celeste precipitato in Molise. I ricercatori di Rete Prisma, coordinati dall’Istituto nazionale di astrofisica (INAF) , dopo una serie di calcoli svolti negli ultimi tre giorni in seguito all’apparizione di un bolide nei cieli dell’Italia centromeridionale hanno sostenuto che il bolide dovrebbe essere precipitato nei pressi della località di Temennotte, nel comune di Sant’Agapito in provincia di Isernia. Rete Prisma afferma che i dati presi in esame per la triangolazione sono quelli ottenuti dalla camera Prisma di Capua e di altre due camere, appartenenti alla rete IMTN di Tortoreto e alla sezione di Caserta dell’Associazione Arma Aeronautica. Secondo la Testata giornalistica ilpontenews, che ha raccolto alcune testimonianze, una parte del meorite a contatto con l’atmosfera si sarebbe frantumato generando più corpi, uno di questi è stato avvistato sui cieli dell’Irpinia, più precisamente nel territorio del Comune di Monteforte irpino da una pattuglia dell’Arma dei Carabinieri in servizio che ha avvertito un fragore seguito da una fiammata improvvisa nel cielo, si trattava di un oggetto che ha terminato la corsa in una zona non precisata, ad una velocità molto sostenuta e lasciando una scia di fumo. I militari hanno affermato che il tutto si sarebbe consumato a poca distanza dal suolo ed in breve tempo, all’incirca alle ore 20:50 di lunedì 15 marzo.

Dai dati dell’INAF risulta che il corpo celeste è entrato in atmosfera a una quota di circa 80 km ed ha proseguito per una lunghezza totale di 61 km percorsi in 5.3 secondi con una inclinazione di 84°, una traiettoria quasi verticale. L’altezza e la velocità finale è risultata rispettivamente di 19,8 km e di soli 2,8 km/s, valori che depongono a favore per l’arrivo al suolo di un meteorite con massa stimata di circa 1 kg (un meteorite di circa 8 cm se la densità è di 3.5 g/cm3)”.

In un’intervista al quotidiano il Messaggero, il professore Daniele Gardiol, Primo Tecnologo dell’Inaf, l’Istituto Nazionale di Astrofisica, e coordinatore nazionale della rete Prisma, ha affermato che si tratta di un fenomeno che si verifica raramente sul suolo italiano (circa una volta all’anno ndr) e che il recupero dei frammenti costituisce una occasione eccezionale per studiare la composizione dei corpi celesti.

Si raccomanda a chiunque dovesse scorgere rocce dal colore insolito, nelle zone indicate, di avvisare le forze dell’ordine ai numeri di emergenza e di non toccare assolutamente i reperti sospetti, potrebbero essere dannosi e contenere sostanze radioattive.

Foto dallo spazio


   

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: