LA CORTE DEI CONTI E LA SANITÀ, LE DIFFERENZE TRA NORD E SUD.

La Corte dei Conti, nella relazione sugli “Interventi di riorganizzazione e riqualificazione dell’assistenza sanitaria nei centri urbani”,approvata dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato,e pubblicata il 20 gennaio scorso, ha “rilevato le marcate differenze tra regioni del Sud e quelle del Centro-Nord con prevalenza di tali dotazioni in queste ultime”. Si deduce che nel campo sanitario ci sono due Italie. La prova della differenza viene data dalla tabella riguardante l’installazione di piattaforme per chirurgia robotica nei 116 ospedali pubblici e privati d’Italia (i famosi Robot “Da Vinci”). In Lombardia ne sono stati installati 25,nel Veneto 17, in Toscana 16, nel Lazio 10,in Piemonte 8,nel Centro-Sud ne sono arrivati appena 22,meno di un quarto di quelle del Centro-Nord, “a conferma, per l’ennesima volta,  della marcata  differenza di distribuzione sul territorio del Paese di tecnologie così importanti per il settore sanitario/curativo.” Eppure, affermano i  magistrati, il Ministero della Salute avrebbe la possibilità di ricavare utili informazioni circa l’età dell’apparecchiatura e la data di collaudo, elementi che consentirebbero di effettuare valutazioni dello stato di obsolescenza del parco macchine e, quindi, utilizzare le risorse economiche dedicate all’ammodernamento tecnologico verso la sostituzione degli strumenti più vetusti”.E’ mancata, a questo punto, la vigilanza del Ministero che sarebbe dovuto intervenire stanziando fondi e investimenti, cosa che, a quanto pare, non sarebbe avvenuta. In questo modo è aumentato  sempre di più il divario fra Nord e Sud mentre in Toscana,Lombardia e Veneto venivano acquistate e collocate le migliori apparecchiature disponibili sul mercato, al Sud medici e infermieri continuavano le cure ai pazienti con apparecchiature vetuste, superate e che funzionano male. Secondo i magistrati contabili “I ventilatori polmonari si stanno rivelando preziosi supporti tecnologici nel contrasto alle gravi complicanze dovute all’infezione da Covid 19. In considerazione dell’importanza di detti strumenti nei reparti di terapia intensiva ,è stato predisposto dal Ministero della Salute uno specifico monitoraggio allo scopo di verificarne il numero esatto presente nelle strutture sanitarie del Paese. Dalla verifica è risultato che il Centro-Nord disponeva (dati 2018) negli ospedali di oltre 13mila ventilatori polmonari mentre al Sud circa 5mila,nelle strutture sanitarie al Nord,nel 2019, cinquecento ventilatori, e al Sud circa 100 ventilatori. “Come si può apprezzare- è scritto nella relazione della Corte di Conti – circa il 72 per cento  (strutture ricovero) e il 75per cento (strutture sanitarie) di tali attrezzature sono ubicate nelle regioni del Centro-Nord.In rapporto alla popolazione residente (dati Istat 2019) vi è un ventilatore polmonare ogni tremila persone(circa) nel Centro-Nord  ed uno ogni quattromila soggetti(circa) nel meridione d’Italia”.

A cura di Alfonso Santoli

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