DAGLI STATI UNITI ALL’EUROPA, LA DEMOCRAZIA DEVE ANCORA SORGERE

Editoriale di Mario Barbarisi

Quanto accaduto nei giorni scorsi in America, con “la presa” del palazzo del Campidoglio, da parte di un gruppo di facinorosi, deve interrogare non solo gli americani ma i cittadini di tutto il mondo occidentale:sono in gioco i fondamenti della Democrazia. Quante volte abbiamo scritto citando Alexis de Tocqueville per il suo contributo teorico alla politica partecipata, è evidente che il passaggio alla pratica, che in tanti davano per scontato, non è ancora avvenuto. Non condivido la sospensione degli account Twitter e Facebook di Trump, avrei trovato più logico e sensato impedire all’attuale presidente di gestire i codici segreti per il lancio dei missili a testata nucleare. Se Trump, che ha già fatto sapere di voler costruire una piattaforma propria per la comunicazione Social, scrivendo un post raccoglie consensi che sfociano in manifestazioni violente, allora la preoccupazione deve necessariamente investire un campo maggiore. Pochi giorni ancora e Biden si insediera’ ufficialmente alla Casa Bianca, poco importa se l’uscente non sarà presente alla Cerimonia. Sappiamo bene che i brogli elettorali sono possibili, in ogni parte del mondo, ma c’è bisogno di prove concrete per affondare una democrazia. Anche in Italia leggiamo sui Social di sostenitori della teoria complottista, secondo la quale negli Usa avrebbero votato anche i defunti, ma le prove? Dove sono? Forse anche altri account andrebbero chiusi! Ricodando Tocqueville : “in una rivoluzione, come in un racconto, la parte più difficile è quella di inventare un finale”. Sarà un errore se Joe Biden e I suoi collaboratori, tra qualche mese, scontrandosi con i problemi ricondurranno tutto alle precedente amministrazione. L’America soffre da decenni, paga scelte e politiche sbagliate, partorite proprio da un establishment che non molla, sono sempre loro, la casta: i Kennedy, Bush Padre e figlio, i Clinton, gli Obama… Si parlava di candidare Michelle per poi puntare sul vice. Il tutto dimenticando gli scandali finanziari e sessuali che hanno travolto le varie gestioni, c’è un America stanca di subire, e che, sbagliando i modi, scende in piazza per protestare. Sarebbe un errore pensare che l’insoddisfazione a stelle e strisce sia diversa da quella dei Gilet gialli in Francia (motivazioni a parte), c’è un vento di insoddisfazione che soffia sempre più forte e sfocia in protesta,un clima pesante aggravato dall’emergenza sanitaria per il Covid. Secondo uno studio ciò che accade negli Stati Uniti sul piano sociale nei 5anni successivi si verifica anche in Europa, in Italia in particolare. In effetti guardando lo scenario attuale viene da chiedersi:come può un popolo accettare di buon grado misure restrittive, con scarsi ristori, senza congrue agevolazioni fiscali, detassazione… per tutte le attività produttive e commerciali? Per giunta da una classe politica che continua ad usufruire di privilegi e che in un momento così delicato minaccia una crisi di governo? Già, come può? È evidente che la sopportazione è strettamente legata alla soglia di sopportazione. Sta a ciascuno di noi far tesoro delle esperienze altrui, facendo prevalere il senso di responsabilità e collaborazione affinché le cose cambino, impedendo il ricorso ad ogni forma di violenza, sopprime do sul nascere ogni forma di estremismo ideologico.

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