AD AVELLINO LA DIOCESI INAUGURA IL “POLO GIOVANI”,UN ALTRO MONUMENTO ALLO SPRECO.

A cura di Mario Barbarisi

Mentre i Media , in Irpinia, raccontano dell’inaugurazione trionfale del “POLO GIOVANI”, ci sia consentito, per dovere di cronaca, di sottolineare, in controtendenza, l’inutilità dell’opera, lo spreco di danaro e la passerella con politici ed amministratori, che con un pizzico di sobrietà sarebbe stato meglio evitare. Ma partiamo proprio da quest’ultimo aspetto. Alcuni giornali hanno titolato: ” IL VESCOVO, DE LUCA E IL PAPA BENEDICONO IL POLO GIOVANI”. L’ordine in cui sono elencati i protagonisti non può che far riflettere, si commenta da sé! Il Santo Padre all’evento non ha ovviamente partecipato, ed è certamente all’oscuro dell’organizzazione “politica”. Il Papa, attraverso la Segreteria di Stato, ha semplicemente fatto pervenire alla diocesi un messaggio di Auguri con una benedizione, un po’ come accade con le pergamene per i matrimoni celebrati in Chiesa o per gli anniversari importanti. Per essere più chiari:il messaggio è stato chiesto, e certamente Papa Francesco non poteva immaginare che si trattasse di un’opera conclusa dopo oltre 20anni di lavori, con una spesa per centinaia di milioni di euro, con fondi provenienti dall’8×1000 e da vari finanziamenti, anche regionali. Circa il danaro impiegato, e la provenienza, presumibilmente c’è dell’altro, ma è difficile avere informazioni a riguardo, basta comunque sapere che la struttura si aggiunge, tra il silenzio generale, alle innumerevoli opere “pubbliche” rimaste abbandonate, monumenti allo spreco:il Mercatone, l’Autostazione, il Macello… ed oggi possiamo aggiungere anche il POLO GIOVANI. I meno giovani, e più attenti alle cronache, ricorderanno che l’attuale Polo è nato come Nuovo Seminario e Casa di Riposo per i Sacerdoti anziani, era questo il progetto iniziale, poi le cose sono andate diversamente… Molto, anzi troppo diversamente! Il calo delle vocazioni, il costo “incredibilmente lievitato”, la scelta infelice del sito, troppo decentrato rispetto all’ex Seminario (crollato con il sisma del 1980), sono tutti fattori che hanno portato ad insistere comunque nell’ultimazione dei lavori, rischiando la restituzione dei finanziamenti. Oggi la Diocesi può vantare, si fa per dire, un’opera costata tanto e destinata, purtroppo, ad un difficile utilizzo della struttura. Come potrebbe funzionare un POLO GIOVANI… senza giovani? Il vescovo Arturo Aiello, nel corso della cerimonia di inaugurazione, ha dichiarato che i giovani hanno bisogno di luoghi per incontrarsi, è vero ma per questo sarebbe bastato chiedere a gran voce l’apertura dell’ex GIL, il vecchio Cinema Eliseo, al centro della città, un’altra opera incompiuta. O ancor meglio, restando nei luoghi della Fede, sarebbe bastato investire negli Oratori (per i quali la CEI ha stanziato finanziamenti), autentici luoghi di incontro e, soprattutto, di Formazione per i giovani. Ci teniamo a ricordare che tanti professionisti e politici delle passate generazioni, tra cui i padri costituenti, sono cresciuti intelletualmente proprio negli oratori. Infine, non è certo superfluo osservare che il danaro speso per la costruzione del POLO GIOVANI poteva essere impiegato molto meglio e, soprattutto, rendicontato pubblicamente, in nome di una Trasparenza che non dispiacerebbe:dietro il forte calo di donazioni e fondi dell’8×1000,si nasconde una insoddisfazione che andrebbe valutata con maggiore attenzione e rispetto. Ovviamente ci auguriamo di essere smentiti dai fatti e magari, nonostante l’imminente competizione elettorale, di non dover assistere ad inutili passerelle, specie se in contesti poco appropriati.

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