DIOCESI DI AVELLINO, L’8X1000 E LA RICETTA DELL’ ACCOGLIENZA

LA RICETTA PER ACCOGLIERE IL PROSSIMO: 8X1000,TANTA BUONA VOLONTÀ E ATTENZIONE PER CHI HA BISOGNO. Gli ingredienti non saranno originali, ma messi insieme fanno la differenza! Nella Diocesi di Avellino si lavora senza sosta per fronteggiare le lunghe notti di questo freddo inverno e soccorrere i numerosi bisognosi e i senza tetto. Nella Casa di Accoglienza della Diocesi, intitolata al compianto vescovo francescano Antonio Forte, costruita e sostenuta grazie ai fondi dell’8×1000 alla Chiesa Cattolica, ogni giorno vengono serviti circa 70 pasti caldi, con una disponibilità di 20 posti letto ( 1 stanza famiglia, 12 posti nel settore maschile e 6 per il femminile). I volontari, circa 50 complessivamente, si alternano giorno e notte per mantenere in funzione il complesso che risale agli anni ’90.
In queste ultime settimane, a causa del freddo, la Diocesi ha deciso di aumentare la disponibilità dei posti al coperto, allestendo l’ampio e riscaldato salone con altri 15 posti per dormire. Quando si è diffusa la voce dell’intenzione di accogliere un numero maggiore di persone, ad Avellino ha avuto inizio una vera e propria gara di solidarietà: numerosi cittadini hanno donato reti, materassi, sacchi a pelo, cuscini, lenzuola e coperte. Manca un censimento delle povertà, i bisognosi, infatti, non sono solo coloro che bussano alle porte della “Cittadella della Carità “, in tanti non desiderano far conoscere lo stato di indigenza, provano vergogna nel mostrare le condizioni in cui sono precipitati. Secondo una prima ricognizione, effettuata proprio nelle scorse settimane dai volontari del gruppo Caritas, si tratta di uomini e donne che hanno perso il lavoro, divorziati, senza fissa dimora, quasi la totalità delle persone incontrate è di origini italiane. I volontari dopo aver raccolto le segnalazioni di cittadini che hanno notato qualcuno in cerca di riparo in edifici e strutture abbandonate, si recano sul posto portando viveri e invitandoli a farsi condurre nel centro di accoglienza. Due anni fa nel giorno dell’Epifania il freddo portò via la giovane vita di un giovane di nome Angelo, un 43enne che da tempo di notte aveva trovato rifugio nell’edificio di un Centro commerciale abbandonato, nell’incuria generale, a poco più di cento metri dalla sede del Comune capoluogo, e quindi al centro della città di Avellino. Un grave episodio di cronaca che allora scosse gli animi più sensibili e che suonò come un severo monito, un richiamo per l’intera comunità e per Istituzioni distratte dai rumori della festa e dalle luci ancora accese del Natale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: