L’ANALISI DEL VOTO, GLI ITALIANI HANNO SCELTO!

Di Mario Barbarisi

A sette giorni dal voto è possibile fare un’analisi del voto e sulle reazioni, delle forze politiche e dei cittadini. Sonora sconfitta del Partito Democratico, risalita del Movimento 5Stelle, vittoria schiacciante di Fratelli d’Italia, che ha trascinato sul podio tutto il centro destra, ridimensionamento della Lega. A questo quadro si aggiunge la sorpresa Calenda (8%), l’esclusione di Italexit e del Movimento di Luigi Di Maio. Per gli addetti ai lavori i risultati erano non scontati, ma in gran parte prevedibili:come poteva un PD appiattito, comodamente seduto e lontano dal popolo elettore, ricevere consensi? E Di Maio? Anche lui, avendo fiutato la fine della legislatura e la scadenza, non rinnovabile, del doppio mandato aveva pensato di abbandonare la nave a 5Stelle in cerca di altro approdo sicuro, gli è andata male! La vera vincitrice è risultata essere Giorgia Meloni, leader indiscussa di FdL, premiata dagli elettori per non aver fatto parte del “governo unico” guidato da Draghi e per costituire, di fatto, l’unica alternativa, oggi disponibile, al sistema. Attenzione però! Guai a pensare a scelte eterne, come ha ricordato Massimo Cacciari, l’Italia non è fascista ma ha un problema a sinistra! Se il nuovo Governo non riuscirà a rispondere alle esigenze degli italiani, in particolare aumento dei costi energetici e lavoro, questi non esiteranno a cambiare di nuovo, alla prima occasione utile, indicazione di voto. È già accaduto in passato, con 5Stelle e Lega. Per le preferenze possiamo aggiungere che gli elettori hanno bocciato volti illustri, come Bossi, Carfagna, Fiano,De Maio, Sgarbi, De Magistris.. anche se in alcuni casi, complice il pessimo sistema elettorale (volutamente mai riformato!) alcuni sono rientrati da porte secondarie, come accaduto proprio per Bossi (35 anni in parlamento!) e Carfagna. Le candidature bloccate non si possono proprio accettare, partoriscono risultati difficili da digerire, sia da un lato che dall’altro. A destra l’imposizione nel collegio siciliano della compagna di Berlusconi pareggia i conti con l’elezione del figlio di De Luca. Proprio dalla Campania arriva un forte segnale contro il PD e contro il Governatore, bocciato il vice Bonavitacola e persi una moltitudine di voti, è quasi un avviso di sfratto! Poteva mai la gente, costretta a sopportare i tagli alla Sanità pubblica e i finti tagli di nastro per finte inaugurazioni di ospedali ed opere pubbliche (ad oggi ancora chiuse, ospedale di Solofra ed Autostazione ad Avellino) votare il partito del Governatore? Sarà l’autunno ma l’aria è cambiata, forse cambierà di nuovo, ma passerà del tempo. Se il PD crede di creare un nuovo contenitore lasciando intatti all’interno del “nuovo partito” gli stessi attori, allora si dovrà attendere molto tempo prima che gli italiani cambino idee ed indirizzo elettorale. Resta il rammarico per il Partito del NON VOTO, si comprende l’amarezza ma non si può giustificare la rinuncia ad una conquista, come la possibilita’di votare liberamente. Non resta che attendere la formazione del nuovo governo e guardare alle prossime scadenze, a cominciare dai rinnovi dei Consigli regionali.

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