IL PRESEPE… IN CASERMA!
A cura di Mario Barbarisi
In questo periodo, in cui vigono ferree regole ANTICOVID da rispettare, sui Social, tra le tante, circolano sketch nei quali si scherza sulla necessità di distanziare anche le figure nella rappresentazione presepiale. Il titolo di questo articolo, invece, richiama una storia vera che, a nostro avviso, merita di essere raccontata, sia per la generosità, che per il gesto di fede e di speranza dimostrati in uno dei periodi più difficili e delicati della storia. Il giorno 8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione, Grazio Solimene ha donato alla Caserma dei Carabinieri di Monteforte irpino, paese della provincia di Avellino, un presepe realizzato con le proprie mani. I lettori si chiederanno perché questa debba essere considerata una notizia meritevole della più ampia diffusione su Media e Social. È presto spiegato:per almeno tre buone ragioni. La prima è che l’artista in questione è un appuntato dell’Arma dei Carabinieri, in Servizio proprio presso la Caserma del Comune irpino. La seconda ragione è la qualità dell’opera, definita pregevole da esperti del settore, che ne hanno visionato con interesse la documentazione fotografica. Oltre alla scena della Natività si ammirano il paesaggio, le architetture e la quotidianità.Spicca,in particolar modo la presenza di una Stazione dei Carabinieri. Si tratta, ovviamente, di una licenza poetica, come ha dichiarato lo stesso autore,dal momento che come è ben noto l’istituzione del Corpo risale alla legge del 13 luglio 1814,con la quale venne fondato il “Corpo dei Carabinieri Reali”, ovviamente siamo alle origini, perché successivamente, a cominciare dall’Unità di Italia (1861) si sono avute varie modifiche. Tornando alla raffigurazione presepiale c’è un terzo ed ultimo aspetto, come direbbero gli anglosassoni “least but not last”, ovvero:ultimo in ordine di apparizione ma non certo per importanza. Ci riferiamo al fatto che i materiali adoperati da Grazio Solimene per il presepe sono tutti provenienti dal riciclo, quindi, una realizzazione che rispetta quell’Ambiente, che Papa Francesco nell’enciclica “Laudato Si” chiama Casa Comune, in quanto bene unico, talmente prezioso da richiedere protezione. E anche qui l’Arma risulta essere presente ed al passo con i tempi, attraverso il NOE, il Nucleo Operativo Ecologico, fondato nel gennaio del 1987. In conclusione:si fa presto a dire Presepe! nella realtà esistono condizioni che, come in questo caso, rendono pressoché unica la rappresentazione della Natività,impreziosendo ulteriormente i luoghi dell’esposizione. Oltre ad essere un’opera d’arte, il simbolo del Natale per eccellenza costituisce un segno di buon auspicio per la comunità intera, chiamata a ri-nascere a vita nuova con il sostegno della Fede e delle Istituzioni.
