PAESTUM-LA PERLA DEL CILENTO A “ZERO G”

Di Mario Barbarisi

L’estate volge al termine, ultimi giorni di agosto, ciononostante le spiagge della costa cilentan sono ancora tanto affollate, sarà stata la voglia di uscire dopo il lookdown a far crescere le prenotazioni in una delle coste più belle della penisola. Il Cilento ha tanto da offrire, ma solo grazie alla natura, unica eccezione è costituita dai Templi di Paestum. La domanda che vorremmo rivolgere al Sindaco di Capaccio, Alfieri, e agli amministratori è una sola: come si fa turismo senza offrire i servizi più elementari? Abbiamo preso spunto da una coppia di Bergamo che ha deciso di trascorrere le vacanze a Paestum. I primi 15 giorni di ferie e la seconda quindicina in smartworking, praticamente il telelavoro. Già la parola “tele” lascia intendere che c’è bisogno di un collegamento internet. E qui il punto:la coppia, marito e moglie, a causa dell’impossibilità di collegarsi alla rete ha dovuto anticipare il rientro. La stessa difficoltà l’abbiamo riscontrata anche noi, insieme a tanti altri villeggianti. Accade così che mentre nel mondo cominci la diffusione del 5G,a Paestum, e non solo, si registrano difficoltà a collegarsi con il resto del mondo. Non c’è solo questo:si potrebbe parlare delle strade scarsamente illuminate, della raccolta dei rifiuti “non proprio perfetta”, dei controlli insufficienti, del rastrellamento che avviene sulle coste: dove si pesca a tutte le ore, delle macchie verdi che si mescolano alle acque azzurre… In tutto questo i titolari degli stabilimenti balneari, degli hotel, dei ristoranti e di tutte le attività commerciali restano ai nostri occhi degli autentici eroi:come definire diversamente chi propone turismo in zone così malservite?

Marciapiede in località Licinella di Capaccio Paestum

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