AD AVELLINO GIUSTIZIA ED INFORMAZIONE UGUALI PER TUTTI

A cura di Mario Barbarisi

Nelle ultime ore si registra una dura presa di posizione, da parte dell’ordine regionale dei Giornalisti e del Sindacato Unitario dei Giornalisti della Campania (pubblicato al termine di questo articolo in versione integrale) contro l’atto di accusa rivolto dalla Camera penale Irpina ai giornalisti, “rei” di aver diffuso nomi e cognomi dell’inchiesta sulle “Aste Truccate”. Questa vicenda merita una considerazione. Da quanti anni giravano voci insistenti dei presunti traffici immobiliari? Perché solo ora emergono fatti così gravi? E, infine, c’è da chiedere: perché non diffondere i nomi delle persone coinvolte, come del resto avviene anche per altre inchieste? Il metodo se è corretto deve essere uguale per tutti, indistintamente. Anzi, perché non pubblicare anche i nomi di coloro che hanno beneficiato dell’acquisto di immobili, a prezzi stracciati, e comunque molto convenienti?

Nel Tribunale in questi giorni, in particolare, si assiste all’affissione selvaggia, volantini e fotocopie in ogni angolo. Le giustificazioni o i chiarimenti vanno fatti nelle sedi opportune e non affidati a fotocopie appiccicate al muro del Palazzo di Giustizia. Quanto accaduto serve comunque a compattare i giornalisti, ben rappresentati dall’ordine e dal Sindacato.

GIORNALISTI:
SUGC CAMPANIA, AL FIANCO DEI GIORNALISTI IRPINI

COMUNICATO SUGC dall’agenzia ANSA

Il Sindacato unitario giornalisti della Campania «è al fianco dei giornalisti irpini che in queste ore hanno subìto un duro attacco dalla Camera penale di Avellino. Secondo gli avvocati la »colpa« dei colleghi sarebbe di aver pubblicato i nomi degli avvocati coinvolti in un’inchiesta della Dda, da cui sono emersi scenari inquietanti circa i rapporti ambigui tra criminalità organizzata e professionisti che operano ad Avellino». «Esprimiamo solidarietà e pieno sostegno ai colleghi, che hanno raccontato i fatti come devono fare i giornalisti. Se non avessero pubblicato i nomi, infatti, sarebbero stati omissivi venendo meno alla funzione della stampa che è quella di informare i cittadini anche quando si tratta di raccontare notizie spiacevoli. Ai colleghi irpini diciamo di non lasciarsi intimidire e di andare avanti nella ricerca della verità» affermano il segretario e il presidente del
Sugc, Claudio Silvestri e Gerardo Ausiello.

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