OLTRE IL SILENZIO PER DIRE NO ALLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE. IL CONVEGNO A MONTORO, IN PROVINCIA DI AVELLINO.

 OLTRE IL SILENZIO, CONTRO LA VIOLENZA, IL CONVEGNO SI È SVOLTO A MONTORO.

Presso la settecentesca Chiesa dell’Arciconfraternita S.S. Nome di Dio in S. Pietro di Montoro (Avellino) si è svolto ( il 16 novembre) il convegno-dibattito “OLTRE IL SILENZIO”, sul tema della violenza contro le donne. Un argomento che ha assunto  una valenza maggiore, nel contesto provinciale e nazionale, alla luce degli ultimi e recenti episodi di cronaca verificatisi ad Avellino ed in provincia di Caserta. Giovani vite spezzate dalla furia omicida di chi non vede altra soluzione ai problemi, che il ricorso alla violenza.

L’iniziativa è stata organizzata dall’Associazione Culturale CONTEMPORANEAMENTE con gli interventi programmati di: GRAZIA BIONDI, vittima di violenza e presidente dell’Associazione MANDEN; Paolo LANZARA, avvocato; Stefania DE MARTINO, avvocato; Antonio TESTA, chirurgo estetico; Mario BARBARISI e Adriano RESCIGNO, giornalisti; Don Enzo SERPE, sacerdote; Gerardo FIORE, presidente Associazione.

ha introdotto Gilda PARRELLA, componente del direttivo dell’Associazione, con i saluti e la lettura di un testo tratto dalla testimonianza di Grazia Biondi.

Ha moderato i lavori, il giornalista Cav.Gianbattista RESCIGNO


Di estrema attualità il tema della violenza contro le donne anima riflessioni e dibattiti, utili sopratutto a dare il coraggio alle, purtroppo, numerose vittime, di denunciare i propri aggressori che quasi sempre, secondo la casistica, sono mariti, fidanzati,compagni, parenti, o comunque persone a loro molto vicine. Sono circa 6milioni le italiane vittime di violenze ed abusi familiari, ma solo una risicata minoranza trova ancora oggi la forza di denunciare. Partendo dal racconto diretto dell’esperienza di GRAZIA BIONDI, il dibattito ha permesso di analizzere tutte le implicazioni di tipo legale, psicologico e sociale del fenomeno.

Davvero commovente  la testimonianza di Grazia Biondi (Foto),donna che è riuscita, come lei stessa afferma, a riconquistare la libertà, dopo anni di soprusi e dopo essere stata perfino segregata, ha trovato la forza di denunciare il suo “carceriere”, che l’ha tenuta anche rinchiusa per due giorni di seguito nella stanza da letto dell casa dove abitava.

Un giorno ho spostato la tenda, ed ho visto in lontananza una collinetta con sopra una croce. Quel luogo io l’ho raggiunto e ai piedi della croce mi sono detta: ma se Dio ha sacrificato per il bene nostro il suo unico figlio, facendolo morire e risorgere, perché io non posso abbracciare la mia di croce e provare ad uscire dalla mia prigione? Io ce l’ho fatta, ho trovato il coraggio di denunciare i maltrattamenti, le percosse fisiche ricevute ed ora sono libera, il mio impegno consiste nell’incontrare altre donne per metterle in guardia dai possibili pericoli. L’amore è amore, l’amore non è e non può essere sofferenza. Nel 2014 mi sono ammalata di cancro, non ho avuto paura della malattia ma avevo paura di mio marito. Oggi sono serena e dico a chi è in difficoltà di rivolgersi alle Istituzioni, alla Chiesa, a tutti coloro che possono aiutare evitando il silenzio. Se io ce l’ho fatta e’ perché la società funziona, le Istituzioni funzionano, e tutti insieme ce la possiamo fare”.

L’Associazione creata da GRAZIA BIONDI è un gruppo di aiuto che organizza convegni ed incontri, offrendo consulenze legali e psicologiche, oltre a promuovere un’importante azione di sensibilizzazione nelle scuole.

La serata è stata allietata dall’ intervento musicale di Rosita GARGANO

 

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