GLI ANNI DELLA VERGOGNA

 

 

Qualche settimana fa, un ex senatore del PD ha espresso, con un’intervista, il suo pensiero in materia di gestione  dei rifiuti:  “i rifiuti sono una grande opportunità, il privato può e deve darci una mano per raggiungere gli obiettivi. E’ il momento di creare sviluppo, occupazione ed anche energia con i rifiuti anche in Irpinia”.
Rileggendo l’intervista sono tornato indietro nel tempo, al 12 marzo 2010, convegno del Ponte sulle tecniche di smaltimento dei rifiuti: “Rifiuti: problema o risorsa?”, ospite principale Carla Poli, un’imprenditrice del Nord che presentò agli avellinesi ed ai politici locali “un modello già testato con successo a Vedelago (Treviso) dove si praticava una differenziata spinta fino a raggiungere il 100% del recupero, senza scarto residuo e, quindi, senza discarica”!
Erano gli anni nei quali la Campania “brillava”, nelle cronache nazionali ed internazionali, per i cumuli di rifiuti indifferenziati nelle strade: gli anni della vergogna! L’ex senatore De Luca era stato, in quegli anni, assessore della Giunta Bassolino (quella delle famose eco balle che ancora oggi rappresentano uno “scempio ambientale”, ancora molto oneroso per le finanze regionali).
Dei rifiuti ce ne siamo occupati, spesso, con il nostro settimanale: quando indicammo a modello Mercato San Severino, una cittadina della Campania, dove l’Azienda, ad intera partecipazione comunale, era riuscita non solo a moltiplicare il fatturato (da poche migliaia di euro a 5 milioni, in pochi anni) ma addirittura aveva ridotto le tasse ai cittadini virtuosi, individuandoli con i sacchetti segnati da un codice a barre.
Quindi, sia il privato che il pubblico potrebbero dare risposte valide ad un problema che è ancora lontano dalla soluzione (basta vedere la sporcizia dei raccoglitori differenziati in città).
Poi, la lettura dei giornali potrebbe aiutare a capire che certe affermazioni (quelle sul privato virtuoso e sul pubblico dispendioso) sono inesatte. Se i politici (che, nelle nostre comunità, si improvvisano manager) provassero a studiare il fenomeno della società ad intera partecipazione pubblica (Comuni di Milano e Brescia), la A2A, potrebbero scoprire che una “multiservice” può riuscire ad essere quotata in borsa, a dare lavoro a migliaia di persone ed a rendere servizi a milioni di cittadini, riducendo spese e costi, investendo in ricerca ed innovazione.
I nostri lettori sanno bene che non è assolutamente vero che un’azienda pubblica è solo occasione di clientelismo, di spreco di risorse pubbliche o terreno fertile per ruberie: anche se i politici fanno di tutto per dimostrare il contrario!. Da noi, un esempio “luminoso” del degrado è rappresentato  dall’Azienda Alto Calore: destinata ad essere “svenduta” ai privati i quali, presto, verranno nella nostra provincia “a toglierci le castagne dal fuoco”, rilevando, a costo zero, una società portata, deliberatamente, sull’orlo del fallimento! Così, si approprieranno dell’unica ricchezza delle nostre comunità: l’acqua, l’oro blu, il bene sempre più raro che da anni attira l’interesse e gli appetiti della finanza mondiale.
Le cronache di questi ultimi giorni vorrebbero dare, addirittura, la colpa del disastro economico finanziario dell’Alto Calore ai dipendenti. Nessuno parla delle cattive gestioni che sono riusciti a trasformare questa ricchezza in una povertà! Anche se i risultati dei manager selezionati dalla Politica sono sotto gli occhi di tutti: qualcuno ricorda “un piano industriale” di successo da parte dei tanti amministratori che hanno guidato l’Azienda? E qualcuno sa delle misure adottate per ridurre i debiti e per migliorare i servizi?
E’ noto, già dagli anni ’90, che il debito più grande dell’Alto Calore era quello con l’Enel: i Decreti Ingiuntivi, per molti milioni di vecchie lire, cui l’azienda faceva opposizione sperando in una sanatoria da parte dello Stato. Ora, una domanda dobbiamo pur farla: in questi anni, in cui la Campania ha brillato per aver sprecato le risorse europee, a qualcuno è mai venuto in mente di presentare un progetto per la produzione dell’energia necessaria e sufficiente a soddisfare i bisogni dell’Azienda, utilizzando preferibilmente fonti rinnovabili, per ottenere finanziamenti in tal senso? La stessa cosa, potrebbe dirsi per le perdite dalle condotte fatiscenti: quali progetti seri ha presentato l’Ente per ottenere finanziamenti finalizzati a risolvere questo problema “vitale” per l’Azienda? Ed ancora, sul cosiddetto “ciclo integrato delle acque”: quali iniziative hanno assunto i politici ed i manager locali per “portare a compimento” i principi della nota Legge Galli,  acquisendo la gestione delle acque smaltite dagli impianti industriali, affidata al CGS, sociètà mista sempre sull’orlo del fallimento?
Qualcuno potrebbe  affermare che queste sono soluzioni “geniali”? O che avevamo bisogno di grandi manager? Credo proprio di no!  La risposta è solo una: avremmo bisogno solo di un po’ di aria “nuova e pulita”, un po’ di buon senso, di tanta onestà e tanto spirito di servizio! Basterebbe un po’ di umiltà e la consapevolezza di dover “fare un passo indietro” da parte di chi si è dimostrato inadeguato a risolvere i problemi. Il “buon esempio” sarebbe utile a tutti: soprattutto alla politica che, diversamente, è destinata ad essere “spazzata via”, come un rifiuto indifferenziato!
E’ un po’ il concetto espresso dal Vescovo Arturo, a proposito della “pastorale vocazionale”, che mi piace  riproporre alla “politica buona”: se una comunità fosse ricca di sacerdoti “santi”, impegnati alla sequela di Cristo, pronti  ad “imitarlo” con la cura costante per i malati, per gli ultimi e per gli scartati, con una vita di preghiera, di umiltà e di servizio alla comunità, il loro esempio sarebbe più che sufficiente ad accendere, nel cuore dei giovani, la fiamma della “passione vocazionale”! Perché la testimonianza personale (chiede il nostro Vescovo ai suoi sacerdoti: “vi tremano ancora le mani quando siete al momento della consacrazione?”) spesso, è più  efficace di tante belle parole e, forse anche di ogni, pur importante, approfondimento culturale o teologico!
Noi aspettiamo risposte (meglio: buoni esempi) dalla Politica!

michelecriscuoli.ilponte@gmail.com

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