Intervista alla Politica

 

 

Avrei voluto dirle che ero d’accordo, che la sua era un’idea interessante, che già altri avevano pronunciato quella parola “santa”  (liberazione) per associarvi un progetto nuovo per la città.
Avrei voluto spiegare che il processo mi appariva chiaro: da un lato, c’erano quei partiti (di maggioranza o di finta opposizione) che avevano provocato il degrado, dall’altro c’era il Bene di Avellino. Da una parte c’erano i politici (gli eletti, gli assessori scelti per fare da copertura all’insufficienza mentale di capi e capetti locali) dall’altra c’erano quelli che avevano messo a nudo le incapacità dei personaggi da operetta che imperversano con la loro nullità: quelli che amano “sorridere e/o recitare” mentre intervengono in una pubblica assise; quelli che sbagliano i congiuntivi e le finali ed infine, quelli che sarebbero stati cacciati, persino, dal Bar dello Sport, per la comprovata incapacità a sostenere un ragionamento sulle qualità di un calciatore o sulle scelte di un allenatore ed invece siedono da anni in consiglio comunale!
Mi interessava, però, scoprire cosa la “signora”, con la sua esperienza e con la sua fantasia, potesse immaginare per combattere questi avversari. Lei che è così fiduciosa, cosa consiglierebbe?
“Io proverei a fare un appello alla coscienza civica degli avellinesi. Mirando a privilegiare tre, distinti, destinatari: i responsabili dei 5Stelle ad Avellino; i giovani e qualche dirigente con lo sguardo lungo della Sinistra e, forse, anche qualcuno di quelli che, dall’interno del PD, ha tentato di opporsi al degrado; in ultimo i cittadini e la loro voglia di cambiamento, di trasparenza, di legalità e di buona amministrazione”.
Non crede di correre troppo e di ipotizzare collaborazioni troppo ardite,  quasi impossibili?
“Si tratta di capire se gli uomini e le forze politiche cui ho accennato vogliono avere qualche speranza di sconfiggere la mala-politica o no! Mi spiego, nessuno di loro, da solo, potrà abbattere il sistema di potere e clientelare che domina in città e che ha la stessa, antica, “matrice”. Ha mai riflettuto sul fatto che, nella sua terra, centro-destra e centro-sinistra sono del tutto simili? Che, quando si sono alternati, alla guida di qualche Ente locale o di servizio, non è cambiato niente: anzi, che i nuovi hanno fatto peggio dei predecessori? Che sono bugiardi e spregiudicati e potrebbero ancora far presa sugli elettori, perché sanno come si fanno le campagne elettorali, utilizzando servi sciocchi e persone ingenue o in buona fede? Perciò, l’unica possibilità di liberare la città può passare “anche” dall’intesa con (e tra) quelli che hanno avuto minori responsabilità del degrado. Ad una precondizione: che nessuno creda di essere “il più bravo” o il “possessore della verità” e che tutti siano disponibili a “servire” la comunità prima dei loro partiti, delle loro idee, delle loro ambizioni e dei loro interessi! E’ difficile, sembra impossibile, ma si può fare!”.
E’ una proposta ingenua: i 5Stelle sono allergici ad ogni collaborazione (la distinzione rispetto agli altri partiti è un loro marchio di fabbrica); gli uomini della sinistra hanno la nota “puzza al naso”, figuriamoci se vorranno contaminarsi con i grillini; infine, la società civile, ad Avellino, sembra più uno slogan che un gruppo di persone disposte ad un impegno concorde!
“Queste sue obiezioni mi piacciono: sono vere e complesse. Ma le chiedo: è meglio provare a superare queste difficoltà o bisogna rassegnarsi alla riedizione del passato? E la domanda, se vuole, la proporrei alle forze politiche cui ho pensato, prima ancora che ai cittadini!”
Ma come superarle queste obiezioni e queste difficoltà?
“Veda, se i 5Stelle e la Sinistra (“unita” a quelli del PD che già respirano aria di libertà) si sforzassero di entrare in sintonia con la cosiddetta società civile: scegliendo, ognuno di loro, un candidato sindaco fuori dagli apparati di partito, sarebbe già un bel passo avanti. Poi, immagino che ognuno dei due schieramenti lavori per organizzarsi sul territorio, con più liste civiche di appoggio (liste di quartiere, liste di associazioni, liste di qualità e di partecipazione). Il percorso, però, dovrebbe nascere da una precondizione determinante: coloro che si candideranno (spero siano in tanti) non avranno come unico obiettivo il prestigio personale, con l’elezione in Consiglio Comunale. Tutti dovranno essere determinati a “rendere un servizio” alla città, ognuno, mettendo a disposizione capacità, intelligenza, fantasia e volontà di essere utili al Bene di tutti!”.
Lei è veramente convinta che ciò sia possibile?
“Niente è facile, ma niente è impossibile: pensi ai risultati ottenuti dal M5S in così poco tempo; pensi alla voglia di onestà e di trasparenza che c’è nella sua città; provi ad immaginare che anche gli avellinesi potrebbero decidere di mandare a casa i “polli da batteria”, gli uomini di apparato “invisi” alla pubblica opinione! Provi a “sentire” dove può soffiare il vento di una protesta sacrosanta e senza precedenti! Piuttosto, mi lasci completare il ragionamento. E’ essenziale che questi due schieramenti, pur distinti, si sforzino di dialogare e di confrontarsi, da subito, sulle cose da fare, trovando le intese possibili sui programmi, prima ancora che sulle persone. Così, se alla fine del dialogo e del confronto non riuscissero a convergere su un unico candidato, potrebbero, comunque, lasciare aperta una via di comunicazione tra loro per mettersi insieme al ballottaggio e vincere! Mi rendo conto che alcuni passaggi sembrano difficili da digerire ma per sconfiggere certi avversari, infidi e pericolosi, è necessaria tanta umiltà, molto coraggio ed una grandissima fantasia! Ora, la prego, abbandoni quello sguardo scettico. Io ho solo provato a rispondere alla sua domanda, offrendole un mio contributo. Non credo che le mie idee siano “vangelo”: l’importante è che si cominci a parlare di queste cose, perché il tempo scorre solo a favore di quel peggio che non vuole morire e che ha distrutto tutto ciò che di bello e di buono c’era nella sua città! Per questo, faccio i migliori auguri ai suoi concittadini: ne hanno davvero bisogno”.

   (continua nel prossimo numero)
  michelecriscuoli.ilponte@gmail.com

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