L’ATP: LA MOLECOLA DELLA VITA

 

Gli esseri viventi hanno bisogno di energia per costruire le cellule che li compongono e per mantenere anche la propria organizzazione interna così profonda e delicata. Molti organismi utilizzano la luce del sole per la produzione di queste molecole, altri dall’ambiente in cui vivono attraverso i “nutrienti”, i quali per edificare le strutture biologiche  forniscono  l’energia necessaria e le materie prime.  Come fanno gli esseri viventi a cedere, scambiare ed utilizzare energia? E’ molto semplice. Ogni cellula è in grado di sintetizzare una molecola organica detta ATP(Adenosina trifosfato), che rappresenta la fonte di energia chimica necessaria alla propria vita. L’adenosina trifosfato è un ribonucleotide trifosfato formato da una base azotata, cioè l’adenina, dal ribosio (uno zucchero) e da tre gruppi fosfato. È uno dei reagenti necessari per la sintesi dell’ RNA (l’acido ribonucleico), ma soprattutto è il collegamento chimico fra catabolismo e anabolismo e ne costituisce la “corrente energetica”.  L’ATP è il composto ad alta energia richiesto dalla quasi totalità delle reazioni metaboliche endoergoniche e non può stare libero ma deve essere chelato (stabilizzato) dal magnesio. Dalla respirazione, in cui si libera energia, una parte molto piccola di essa viene immagazzinata nelle molecole di ATP. Tutte le cellule del nostro corpo sono in grado di produrre questa sintesi  e di fare in modo che l’ATP diventi la centrale energetica sia per i processi distruttivi catabolici che per i processi di sintesi. Si calcola che in un uomo di 70 chilogrammi di peso sono presenti 100 grammi di ATP, che servono però solo per un lavoro di pochi secondi e poi questi 100 grammi debbono essere reintegrati per permettere all’organismo umano tutte le molteplici funzioni fisiologiche. Tra le tantissime funzioni e ruoli da coprire l’ATP ha lo scettro di principale metabolita dell’uomo per il ruolo intracellulare  ed è anche indispensabile come regolatore di molteplici funzioni a livello extracellulare. La contrazione muscolare è uno dei meccanismi molecolari che utilizza l’ATP come fonte d’energia e rappresenta una serie di eventi che avvengono all’interno della cellula. La contrazione dei muscoli è una serie di eventi all’interno della cellula e che coinvolgono una struttura metamerica  utilizzata in questo caso come fonte di energia. Nel caso che abbiamo citato, viene utilizzata una struttura metamerica detta sarcomero che poi non è altro che l’unità funzionale e contrattile del muscolo striato scheletrico e cardiaco. L’assunzione per via orale determina la rapida degradazione con la rimozione  dei legami fosforici ad alta energia con  i miglioramenti della forza e della performance atletica.  Le altre funzioni extracellulari dell’ATP sono legate all’aumento della vasodilatazione, alla facilitazione della contrazione muscolare, alla diminuita percezione del dolore, al migliorato flusso del sangue al cervello, alla capacità di sopportare carichi di lavoro sempre più alti con la conseguente diminuzione della percezione della fatica. Da quello che abbiamo riportato si capisce che sono necessari livelli adeguati di ATP, per lo sforzo fisico e per il funzionamento degli organi , ma esistono vari fattori che portano a veloce esaurimento con l’età: l’esercizio fisico intenso ed i  vari fattori di stress. L’ATP extracellulare  ed il suo principale prodotto di degradazione (adenosina) è oggetto di studio  soprattutto sul fronte dei loro recettori specifici con cui si rapportano e che rivestono le pareti dei vasi sanguigni. Quest’interazione permette un miglioramento del tono dei vasi che favorisce la vasodilatazione ed il flusso sanguigno al cuore, ai muscoli scheletrici ed al fegato, trasportando nel contempo sostanze nutritive (zuccheri) ed ossigeno ai muscoli che lavorano “materialmente” e da cui rimuovono i residui catabolici, leggi soprattutto acido lattico ed ammoniaca. Nello stesso modo con cui allontana la fatica fisica (percezione della fatica), l’ATP fa in modo che si “posticipi” anche la fatica mentale, migliorando il flusso di sangue al cervello. Molti studiosi del settore su questo punto aggiungono che mantiene la lucidità e la capacità di discernimento. A tal proposito un gruppo di scienziati guidato dal Professor Rathmacher ha somministrato 400 mg di ATP ogni giorno per due settimane a volontari sani,  confrontando le risposte a quesiti di abilità mentale di alto livello con altrettanti volontari sani di pari istruzione e livello sociale ed ai quali non era stato somministrato nulla. La differenza a favore del gruppo “aiutato” dalla cospicua quota di ATP è stata forte ed inaspettata.   Sulla molecola della “vita” ci sono stati e ci sono studi molto numerosi. Qualcuno che potrebbe riguardare il doping soprattutto come in quelli in cui è stato scientificamente determinato che anche dosi di 125 mg e di 225 mg  una volta al giorno e sempre per due settimane hanno determinato un allungamento della sensazione di fatica soprattutto negli esercizi a corpo libero. LATP in sé non è ancora una sostanza da far entrare nel famigerato elenco delle sostanze proibite dalla WADA, l’Agenzia Mondiale dell’Antidoping, solo in quanto non modifica la potenza massima, anche se aumenta in maniera determinata il numero delle ripetizioni di un esercizio di forza o di destrezza. Neppure con la dose da 400 mg al giorno si è ottenuto un incremento di potenza.  Gli studiosi parlano solo della possibilità di stimolare l’ingresso di calcio all’interno delle cellule muscolari e facilitando così l’interazione tra le proteine muscolari (actina e miosina) e la susseguente contrazione muscolare. Anche a livello epatico si favorisce la glicogenolisi, con un meccanismo calcio-dipendente. Per quanto attiene agli studi sul dolore acuto e su quello cronico, soprattutto neuropatico, sembra che le prime indicazioni confermino, ad alte dosi somministrate, la capacità di alzare la soglia del dolore. Da quello che abbiamo scritto sembrerebbe che la molecola fondamentale per la nostra vita sia, senza ombra di dubbio, l’ATP. Noi andiamo molto più cauti perchè nel mondo della ricerca biomedica l’evoluzione di ogni teoria e di ogni molecola è dietro l’angolo, basti pensare che oggi è già a disposizione degli studiosi l’ATP in compresse per l’utilizzo rapido sublinguale. Nella ricerca scientifica non si finisce mai di correre.
gianpaolopalumbo.ilponte@gmail.com

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