la diocesi ricorda monsignor pasquale venezia

 

 

La Diocesi di Avellino, in occasione del 25esimo anno dalla scomparsa, ha ricordato, con una concelebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo  Francesco Marino, nella cattedrale Santa Maria Assunta, la figura di Monsignor Pasquale Venezia. Numerosi i fedeli accorsi per partecipare alla funzione religiosa, nonostante l’anniversario ricorreva in un giorno lavorativo, caratterizzato, tra l’altro, da temperature molto fredde, decisamente inferiori alla media stagionale. E’ il segno di quanto amore ha la comunità intera per la Chiesa e quanto sia vivo e piacevole il ricordo di Monsignor Pasquale Venezia che, da avellinese ha guidato con saggezza la Diocesi dal 1967 al 1987.
Venti lunghi anni caratterizzati da eventi molto significativi: il Concilio Vaticano II, i movimenti giovanili e la contestazione del ’68, l’emigrazione ed il post terremoto.
Monsignor Venezia giunse ad Avellino           il 2  Giugno dell’anno 1967, dopo aver guidato la Diocesi di Ariano, ripercorse le tappe del suo illustre predecessore, Monsignor Gioacchino Pedicini, entrambi furono vescovi prima di Ariano e poi di Avellino, Monsignor Venezia ne raccolse per ben due volte il testimone, proseguendone l’opera e lavorando incessantemente per la Chiesa. Il Vescovo    Venezia fu persona di grande equilibrio, riuscì ad evitare spaccature e tensioni nelle Associazioni e nei Movimenti, nonostante le innumerevoli difficoltà del periodo storico. Rilanciò e sostenne l’Azione Cattolica ed incrementò l’azione e l’operato ecclesiale alla luce dei documenti del Concilio Vaticano II, conclusosi proprio mentre era ad Ariano Irpino e i cui effetti si riscontrarono nella funzione pastorale che Egli svolse nella Diocesi di Avellino. Monsignor Pasquale Venezia era, secondo quanti lo hanno conosciuto, il Vescovo che amava il dialogo ma che faceva rispettare le regole, con il suo episcopato è stato di esempio per molti giovani sacerdoti, tra cui l’attuale Vicario     Generale Monsignor Enzo De Stefano, che di Venezia e di quegli anni conserva un ricordo ancora vivo e piacevole, specie per il fermento culturale e formativo.
Il Vescovo Francesco Marino, da giovane sacerdote ed educatore del Seminario di Napoli, ha incontrato Monsignor Venezia restando colpito dalla sua dolcezza ed affabilità, e dal grande interesse che nutriva per la formazione dei seminaristi.
L’episcopato di Monsignor Marino ha mostrato spesso attenzione per i vescovi predecessori. Era già capitato con l’intitolazione della mensa e del dormitorio diocesano al Vescovo Antonio Forte, ed ora il richiamo, in occasione dei 25 anni dalla scomparsa, al vescovo Venezia. Un’attenzione che lo stesso Monsignor       Francesco Marino ha  spiegato nel corso dell’omelia citando il passo della Lettera agli Ebrei, dicendo:
“Il senso vero di queste giornate celebrative viene dal passo della Lettera agli Ebrei: “Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunciato la Parola di Dio. Considerando attentamente l’esito finale della loro vita, imitatene la fede. Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi e per sempre!” (Eb 13,7-8).”

Monsignor Pasquale Venezia era nato ad Avellino il 4 giugno del 1911, ricevette l’ordinazione sacerdotale il 21 dicembre del 1935. Gli fu assegnata la Parrocchia di San Francesco d’Assisi a Borgo Ferrovia, dove fu prima Assistente e poi Parroco. Nel Febbraio del 1951 fu ordinato Vescovo e destinato ad Ariano Irpino, dopo 16 anni di episcopato nel Tricolle venne trasferito ad Avellino, succedendo a Monsignor Pedicini, di cui aveva già ereditato, in precedenza, la Diocesi arianese. Si spense il 27 Aprile del 1991 a Rocca Priora, località nei pressi di Roma, luogo dove aveva deciso di trascorrere il resto della vita dopo il 28 Febbraio 1987, giorno in cui aveva lasciato la Diocesi.
I due vescovi, Monsignor Pasquale Venezia e Monsignor Gioacchino Pedicini, cari alla memoria dei fedeli irpini, riposano entrambi nella cripta della Cattedrale,        recentemente restaurata.  Il Vescovo Francesco Marino, i sacerdoti della Diocesi, e i diaconi, al termine della funzione religiosa, in corteo seguiti da numerosi fedeli, si sono recati nella cripta per pregare per i vescovi della Diocesi defunti ed invocare una benedizione per tutta la Chiesa.

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